La preghiera speciale del Papa per le vittime anonime della pandemia

"Preghiamo oggi per i defunti, coloro che sono morti per la pandemia; e anche in modo speciale per i defunti – diciamo così – anonimi: abbiamo visto le fotografie delle fosse comuni"

Francesco presiede la Messa a Casa Santa Marta nel giovedì della III settimana di Pasqua, in diretta streaming da inizio pandemia. Nell’introduzione, il Papa pensa a quanti sono morti a causa del Covid-19, pregando in particolare per i morti senza nome, sepolti nelle fosse comuni. “Preghiamo oggi per i defunti, coloro che sono morti per la pandemia; e anche in modo speciale per i defunti – diciamo così – anonimi: abbiamo visto le fotografie delle fosse comuni. Tanti sono lì”, ha esordito.

Omelia

Nell’omelia, scrive Vatican News, il Papa commenta il passo odierno degli Atti degli Apostoli che racconta l’incontro di Filippo con un etiope eunuco, funzionario di Candace, desideroso di comprendere chi fosse quanto descritto dal profeta Isaia: “Come una pecora egli fu condotto al macello”. Dopo che Filippo gli spiega che si tratta di Gesù, l’etiope si lascia battezzare. È il Padre – afferma Francesco ricordando il Vangelo di oggi – che attira alla conoscenza del Figlio: senza questo intervento non si può conoscere il mistero di Cristo. È quello che è successo al funzionario etiope, che nel leggere il profeta Isaia aveva una inquietudine messa nel suo cuore dal Padre. Questo – osserva il Papa – vale anche per la missione: noi non convertiamo nessuno, è il Padre che attira. Noi possiamo semplicemente dare una testimonianza di fede. Il Padre attira attraverso la testimonianza di fede. Occorre pregare che il Padre attiri la gente a Gesù: sono necessarie la testimonianza e la preghiera. Questo è il centro del nostro apostolato. Domandiamoci: do testimonianza col mio stile di vita, prego perché il Padre attiri le persone a Gesù? Andare in missione non è fare proselitismo, è testimoniare. Noi non convertiamo nessuno, è Dio che tocca il cuore della gente. Chiediamo al Signore – è la preghiera conclusiva del Papa – la grazia di vivere il nostro lavoro con la testimonianza e con la preghiera perché Lui possa attirare la gente a Gesù.