Cronache da una pandemia: il caso Torino

Da poco il nostro Paese ha riaperto tutte le attività e per questo motivo ci sembra essere tutto tornato alla normalità, anche se in realtà non è ancora così. I dati sostengono che in questa ripartenza il maggior numero di contagi avvenga sul luogo di lavoro, ma quello che più si teme sono i comportamenti dei giovani e gli effetti della cosiddetta movida, soprattutto ora che l’estate è alle porte: infatti un conto è fare una passeggiata all’aperto con un’amica, mantenendo sempre la distanza di un metro e con la mascherina ed un conto è ritrovarsi al parco, in piazza o in casa con un gruppo di amici.

Ma in questo periodo i giovani non vengono visti solo come un “pericolo” ma anche come risorsa, in questi mesi molti si sono impegnati nel volontariato e hanno osservato le regole diligentemente, senza mai lamentarsi: la stessa sindaca di Torino Chiara Appendino ha affermato di aver visto con i suoi occhi migliaia di giovani che si sono presi cura degli altri, rispettando prescrizioni, spiegando agli anziani come convivere con il contenimento. Ringraziandoli e incitandoli a continuare ad essere ancora parte attiva nella gestione di questa fase delicata.

Insomma mano a mano sembra che la città stia riprendendo vita, sempre con le dovute precauzioni e sicurezze, per esempio circolano diverse idee per rendere la ripartenza più piacevole e per tornare a fare attività ma in maniera differente: la prima che mi viene in mente per esempio è quella del cinema all’aperto, che consiste nel vedersi un film nella propria macchina (il cosiddetto drive-in.) Anche le chiese si organizzano come possono. Per esempio a Torino c’è quella in piazza Santa Rita che fa la messa in campetto e seguendo sempre con una certa rigidità la regola del metro di distanza ciascuno.

Anche i ristoranti riaprono, ma solo attraverso il delivery, ovvero la consegna d’asporto che ti permette di mangiare le tue cose preferite nella comodità di casa tua, infatti proprio per questo motivo questa modalità è stata accolta da subito dalla maggior parte delle persone. Per quanto riguarda i luoghi della cultura sono stati i primi a chiudere, c’è la probabilità che saranno purtroppo anche gli ultimi a riaprire. Si sta pensando di aprire progressivamente musei e biblioteche e che dal 15 giugno potranno tornare teatri e cinema, ma il numero massimo di persone ammesse al chiuso sarebbe antieconomico.

Infine, nella “Torino a cielo aperto” ci saranno i “Punti Estivi” dove artisti e musicisti potranno esibirsi dal vivo e all’aperto. Sono dell’idea che tutte queste nuove aperture siano molto suggestive e possano aiutare i cittadini a sentirsi come se fossero in una condizione di completa normalità, per esempio sarebbe bello che anche noi ragazzi venissimo coinvolti per trovare nuove idee e nuovi spunti dato che si sa, la creatività è dei ragazzi.