Kabul, autobomba su un minibus nel quartiere hazara: almeno 35 morti

Una nuova tragedia a Kabul, capitale dell’Afghanistan. Un altro attentato terroristico ha scosso il centro cittadino, provocando una strage attorno alle 7 del mattino, ora locale. Un’autobomba è infatti esplosa in un quartiere dove risiede gran parte della minoranza sciita degli hazara di Kabul, provocando almeno 35 morti e decine di feriti (una cinquantina, stando a quanto riportato). Un bilancio tragico e, almeno per ora, provvisorio: secondo quanto riferito dal ministero dell’Interno afghano, il mezzo, carico di esplosivo, si sarebbe scagliato contro un minibus che trasportava funzionari del ministero delle Miniere, distruggendo l’isolato nei pressi dell’abitazione del vice-premier Mohammad Mohaqiq (ex signore della guerra).

Rivendicazione talebana

A distanza di poche ore dalla carneficina, è arrivata la rivendicazione da parte dei talebani, riportata dal portavoce Zabihullah Mujahid, attraverso l’app “Telegram”. Nel messaggio, Mujahid ha spiegato che le persone colpite dall’autobomba erano “lavoratori dell’Intelligence”, in particolare membri della Direzione nazionale della sicurezza (Nds), e che il mezzo colpito era da tempo un obiettivo talebano. Una dichiarazione, quella sulla funzione delle vittime, in parte smentita dalle Forze dell’ordine afghane, le quali hanno riferito che tutte le persone decedute nella strage erano civili. Fra le diverse vetture distrutte dalla deflagrazione, come spiegato dal Ministero dell’Interno, ci sarebbe anche un autobus appartenente agli uffici governativi.

La strage di maggio

Un periodo particolarmente difficile, questo, per la capitale dell’Afghanistan: il 31 maggio scorso, un’altra autobomba era esplosa nel quartiere dove sono situati i palazzi del Governo, uccidendo 150 persone e ferendone altre 350. Si è trattato dell’attacco terroristico più sanguinoso per la città di Kabul dal 2001 a oggi. In quel caso, l’attentato era stato rivendicato dal sedicente Stato islamico.