GRECIA: SYRIZA PERDE I PEZZI E CONSENSI NEI SONDAGGI

A poche settimane dalle elezioni anticipate in Grecia, prosegue l’emorragia dei quadri del partito greco Syriza, con diversi esponenti anche di spicco che – come scrive oggi il quotidiano Protothema – “saltano dalla nave a destra e a sinistra”, ma bisognerà aspettare ancora qualche giorno per vedere se affonderà.

Dopo la scissione guidata dall’ex ministro dell’Energia, Panagiotis Lafazanis – che la settimana scorsa ha fondato il partito Unione Popolare, portandosi via 25 deputati – lunedì si è dimesso Tasos Koronakis, segretario del partito e stretto alleato dell’ex premier Alexis Tsipras e oggi la stampa dà per probabile che la controversa presidente della Camera, Zoe Constantopoulou creerà un partito proprio.

Nel frattempo, secondo fonti citate dal giornale, la vice ministro per la Politica migratoria, Tasia Christodoulopoulou e suo marito, il vice ministro della Marina mercantile, Thodoris Dritsas, hanno reso noto che non correranno con Syriza alle prossime elezioni. Christodoulopoulou è stata il bersaglio di feroci critiche per l’incompetente e inesistente gesione da parte del governo dell’ondata migratoria che questa estate ha travolto diverse isole dell’Egeo orientale. Insieme con loro, altri due esponenti di Syriza, la deputata Iro Dioti e il colleca Kostas Dermitzakis, hanno rilasciato dichiarazioni in cui spiegano i motivi che li hanno indotti a lasciare il partito.

E anche dai sondaggi non arrivano notizie rassicuranti. Secondo un sondaggio condotto dall’emittente privata Vergina TV, il partito di centro destra Nea Dimokratia, si sta avvicinando molto, a Syriza in termini di consensi. In base alla ricerca, Syriza ha ricevuto il 24% dei voti favorevoli degli intervistati, mentre Nea Dimokratia ha ottenuto il 22%. Un risultato ben diverso da quello delle elezioni del gennaio 2015 che portarono al governo Alexis Tsipras: all’epoca Syriza ottenne il 36,3% contro il il 27,8% di Nea Dimokratia.

Syriza cerca di riguadagnare consensi assicurando che presto sarà presentato un programma “parallelo, realistico e adattato” che non sia in conflitto con gli accordi di salvataggio firmati dalla Grecia con i creditori internazionali, ma che punti a controbilanciare le ripercussioni più dure per le fasce più deboli della società”.