Lotta al jihad, un ex alleato di Bin Laden ucciso nei raid Usa in Siria

Undici membri di Al Qaeda sono rimasti uccisi in due raid aerei americani condotti in Siria in questo mesi. Tra le vittime anche Abu Hani al-Masri, ex alleato di Osama Bin Laden, che aveva organizzato i campi di addestramento del gruppo in Afghanistan negli anni Ottanta e Novanta. I bombardamenti hanno avuto luogo il 3 e il 4 febbraio scorsi. Al-Masri, definito dal Pentagono un agente di al Qaida, era anche legato a Ayman al-Zawahiri, che diventò leader di al Qaeda quando Bin Laden venne ucciso dai soldati Usa nel 2011.

Sempre sul fronte della lotta al terrorismo in Siria c’è da registrare l’uccisione di due comandanti di alto grado dell’Isis, di cui uno libico, nella città di Deir Ezzur. Lo ha riferito il generale siriano Osam Zahralddeen, riportato dall’agenzia iraniana Fars. L’ufficiale siriano ha detto che almeno 15 componenti del Califfato sono morti nell’attacco aereo, tra cui il comandante di campo Abu Mohammad al-Adnani e il comandante libico Abu Walid Terablosi. Zahralddeen ha inoltre dichiarato che l’esercito siriano ha lanciato nei giorni scorsi nuovi attacchi sulle linee di difesa del sedicente Stato Islamico nel cimitero di Deir Ezzur, nella periferia Sud della città, riuscendo ad avanzare di tre chilometri nel territorio occupato dall’Isis. Sarebbero inoltre stati bloccati i movimenti dei miliziani dell’Isis nelle campagne a Sud di Deir Ezzur, impedendo loro di avanzare verso l’aeroporto militare della città.

Intanto il neo direttore della Cia, Mike Pompeo, è sbarcato ad Ankara per la sua prima visita all’estero. Il viaggio, concordato durante la telefonata di martedì sera tra i presidenti di Usa e Turchia, Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan, avrà al centro dell’agenda il rafforzamento della cooperazione tra Washington e Ankara nella lotta all’Isis, compresa una possibile operazione congiunta contro la sua “capitale” in Siria, Raqqa. In questo quadro, la Turchia rinnoverà l’appello agli Usa a interrompere il sostegno ai curdi siriani del Pyd, che considera terroristi legati al Pkk. Ankara riproporrà inoltre la richiesta di estradizione del magnate e predicatore islamico Fethullah Gulen, che accusa del fallito golpe del 15 luglio.