RENZI ALL’ONU: “ITALIA PRONTA AD AVERE UN RUOLO IN LIBIA”

Di fronte alle avversità l’Europa deve rimanere unita. Questo, in sintesi, il senso del messaggio di Matteo Renzi all’Onu durante il suo intervento al Palazzo di Vetro. Dall’Isis e all’emergenza migranti la posizione della Ue deve essere comune. L’Italia, ha assicurato, farà la sua parte. A partire proprio dalle questioni che più le stanno a cuore e che di fatto sono strettamente intrecciate tra loro: conflitti regionali in Africa e nell’area mediorientale, terrorismo e flusso senza precedenti di rifugiati. “Siamo pronti ad assumere un ruolo guida in Libia” ha annunciato il presidente del Consiglio, spiegando come “l’Italia è pronta a collaborare con un governo di unità nazionale nei settori chiave e ad assumere, se il governo libico lo chiederà, un ruolo guida per un meccanismo di assistenza e stabilizzazione con il sostegno della comunità internazionale”.

Il premier ha rivendicato quanto il nostro Paese sta già facendo. “Porto la voce degli italiani – ha detto – un popolo generoso e responsabile che si impegna nel salvataggio di migliaia di fratelli e sorelle nel cuore del Mediterraneo”. Il nostro Paese, ha sottolineato, è stato il primo a cogliere “la dimensione reale di ciò che stava succedendo nel Mediterraneo”. Mentre altri leader europei hanno rifiutato di confrontarsi con questa emergenza fino all’ultimo, pensando che fosse solo un problema dei Paesi periferici della Ue. Ora le cose stanno cambiando, e Renzi – che ricorda di essere cresciuto nell’Europa che ha abbattuto il muro di Berlino – ha ribadito come di fronte alla tragedia dei migranti “l’idea di veder sorgere nuovi muri è’ intollerabile”:

“L’Europa è nata per abbattere i muri, non per edificarli”. Dunque, il dialogo e la forza della politica devono prevalere. Non solo in Europa, ma – ha affermato il premier – ovunque nel mondo ci siano conflitti e crisi: dalla Siria, dove bisogna evitare di ripetere gli errori fatti in Libia, al Medio Oriente, dove Renzi ribadisce la bontà della soluzione dei due Stati. “Solo attraverso il dialogo e il negoziato possiamo dare un futuro alle nuove generazioni”, ha ammonito il presidente del Consiglio, sottolineando la necessità di “ridare parola alla politica” .

C’è poi il capitolo estremismo, con l’Isis che Renzi ha definito come “un nemico pericoloso oramai alle nostre porte”: inutile, ha sottolineato, negare la realtà. Come non lo fa l’Italia – ha spiegato – che proprio per questo si candida a guidare le operazioni in Libia. Ma il premier ha parlato anche dei rischi legati al web, sempre piùstrumento non solo di opportunità ma anche di propaganda, reclutamento e formazione dei foreign fighter e dei terroristi fai da te. Renzi infine ha rilanciato la candidatura dell’Italia come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, con l’obiettivo anche di avere più influenza su temi come quello dei diritti umani, dei diritti delle donne e della pena di morte. A proposito di quest’ultimo delicatissimo tema ha citato anche il recente appello di papa Francesco davanti al Congresso americano: “L’Italia – ha affermato – non si stanchera’ mai di lavorare per la moratoria sulla pena di morte”