Record: 31.084 nuovi casi. 199 morti. Iss: 11 regioni a rischio

L'allarme del 118: più contagiati con sintomi rispetto a prima fase

FONTE: MINISTERO DELLA SALUTE

In Italia, oggi,  il numero dei contagi registrati è pari a 31.084. Gli attualmente positivi sono 325.786. Il numero delle vittime è in totale 38.321 (199  in più rispetto a ieri). I casi totali sono 647.674. Il totale dei dimessi guariti è 283.567.  I ricoverati in terapia intensiva sono 1.746. Le persone in isolamento domiciliare sono 307.046. I pazienti ricoverati con sintomi ammontano a 16.994. Il totale dei casi testati è pari a 9.446.183. I tamponi effettuati oggi sono 215.085, per un totale di 15.568.575.

La situazione regionale

La regione in testa alla classifica per maggior numero di positivi registrati è la Lombardia con 8.960 casi. Seguono la Campania 3.186, il Veneto 3.012, la Toscana 2.765, il Piemonte 2.719, , il Lazio 2.246. La regione con il minor numero di positivi è la Basilicata con 95 casi.

Sono 11 le Regioni italiane, secondo quanto emerge dai dati, sono ormai classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata della malattia: Abruzzo, Basilicata, Veneto, Liguria, Val D’Aosta, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana. Oltre a queste, ci sono otto regioni classificate a rischio moderato con elevata possibilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Umbria e nelle Province autonome di Bolzano e Trento. Eccetto il Molise, tutte le Regioni hanno riportato criticità di resilienza.

Cattive notizie dal Ministero della Salute

“Oggi non ci sono buone notizie, ieri 26.831 casi oggi abbiamo superato 31mila abbondantemente”- così ha detto Gianni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, al monitoraggio settimanale Iss-Ministero.

Arriva l’allarme del 118

Mario Balzanelli, Presidente nazionale della Sis 118, ha detto: “Rispetto alla prima fase dell’epidemia, è cresciuto vertiginosamente il numero dei contagiati con sintomi. Sia con insufficienza respiratoria acuta di gravità intermedia, che con polmoniti interstiziali esaturazione bassissima. E’ questo il motivo che manda in crisi i reparti di terapia subintensiva e di medicina d’urgenza ospedaliera. E siamo solo all’inizio della stagione invernale: abbiamo un disperato bisogno che la prima linea di intervento venga rafforzata subito“. Lo ha detto il presidente nazionale della Sis 118 Mario Balzanelli.

Parte il coprifuoco in Valle d’Aosta

Secondo i principali parametri (decessi, ricoveri, terapie intensive, contagiati) la regione più contagiata di Italia è la Valle d’Aosta. Infatti, la regione ha provveduto a disporre il coprifuoco per contenere la diffusione del virus. È stato Erik Lavevaz, il governatore regionale, ad annunciarlo in conferenza stampa. Il divieto di circolare entrerà in vigore domani dalle 21 alle 5 in tutta la regione.

Il Presidente Cirio

Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, a chi gli ha chiesto se nella Regione siano in vista nuove chiusure generalizzate in funzione anti-Covid, ha risposto così: “Lockdown è una parola che cerchiamo di evitare tutti, ma la eviteremo nella misura in cui saremo tutti responsabili. Lockdown no ma interventi puntuali e precisi sì”.

È importante l’unità

“L’unità tra Stato e Regioni è essenziale. Non servono fughe in avanti se poi determinano disorientamenti nell’opinione pubblica.  Ribadisco che ogni misura di intervento su scala territoriale necessaria a restringere le misure nazionali ha il sostegno pieno del governo”. Lo ha affermato il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia.