Inferno di fuoco contro l’Isis, la Giordania: “E’ solo l’inizio”

“E’ solo l’inizio della nostra vendetta”. Un messaggio chiaro quello lanciato dal ministro degli Esteri di Amman, Nasser Judeh, commentando i raid che l’aviazione giordana ha condotto contro le postazioni dei jhadisti nel nord della Siria in Iraq, vendicando la brutale uccisione del pilota kassabseh, arso vivo in una gabbia.

“Stiamo alzando la posta. Li inseguiremo ovunque si trovino, con ogni mezzo a disposizione” ha chiarito il politico di Amman in un’intervista alla Cnn. La risposta della Giordania all’esecuzione che l’Isis ha compiuto nei confronti del suo connazionale non ha tardato a farsi sentire, così in pochi giorni arriva la dichiarazione di guerra.

“Presto conoscerete chi sono i giordani”, è scritto in un messaggio diffuso già ieri con una nota delle forze armate di Amman dopo le azioni dei caccia. I missili hanno centrato i depositi di armi e basi dell’organizzazione terroristica. “Pagheranno caro ogni capello torto al nostro eroe” minacciano i soldati dell’esercito giordano, che dalle ultime segnalazioni della polizia irachena sembra muoversi con le sue truppe lungo il confine della provincia occidentale di Anbar, territorio scelto appositamente perché è particolarmente radicata la presenza jihadista.

“Operazione martire Muath” è il nome della spedizione punitiva contro l’Isis che segna l’inizio di un nuovo conflitto, la Giordania infatti non esclude la possibilità di inviare anche truppe speciali di terra . Intanto il re Abdallah II ha voluto incontrare la famiglia del 26enne bruciato nella sua cella dai jihadisti, così come la regina Rania che ha voluto far sentire la sua vicinanza recandosi di persona a porgere le condoglianze alla vedova. La donna, che era sposata con Muath al-Kasaesbeh da soli 5 mesi, ha rivelato di aver appreso la notizia della morte del marito dopo aver letto un post su Facebook in cui era scritto: “Riposa in pace, Muath”.