L'allarme dell'Unicef: 27 milioni di bambini in fuga dalle scuole a causa dei conflitti

Sono ventisette milioni i bambini che – a causa delle guerre – hanno lasciato la scuola. E' quanto denunciato dall'Unicef nel rapporto “EducationUprooted”, diffuso in occasione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il report

Secondo lo studio i bambini e i giovani migranti con bassi livelli di istruzione “incorrono in un rischio sempre maggiore di sfruttamento”. A stare ai dati di un sondaggio realizzato tra i minori che si spostano sulla rotta che collega il Mediterraneo centrale all'Europa, il 90% degli adolescenti senza istruzione avrebbe dichiarato di aver subito sfruttamento, rispetto al 77% dei bambini con un'istruzione primaria e al 75% con un'istruzione secondaria. Inoltre sulla rotta del Mediterraneo Orientale il 23% degli adolescenti senza istruzione ha dichiarato di aver subito sfruttamento, rispetto al 20% con un'istruzione primaria e al 14% con un'istruzione secondaria.

“Rischio eccezionale” per le adolescenti migranti

Le adolescenti migranti affronterebbero poi “un rischio eccezionale”: avrebbero infatti un maggior numero di probabilità di diventare vittime di violenza sessuale e di genere. Stesso quadro nei paesi colpiti da conflitti, dove le ragazze hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi. In alcuni paesi, denuncia ancora il rapporto, “esistono delle barriere legali: per esempio solo 10 Stati membri dell'Ue riconoscono a un bambino migrante senza documenti il diritto di avere accesso al sistema scolastico e 5 li escludono. A fronte di questa situazione l'Unicef invita, tra l'altro, a integrare tutti i bambini “sperduti” (migranti, rifugiati, sfollati interni, richiedenti asilo o non accompagnati) nel sistema scolastico del paese in cui vivono; a investire in opportunità di apprendimento di alta qualità, adattate ai diversi bisogni dei bambini sradicati dalle loro case; e a fornire servizi come la consulenza psicosociale, l'insegnamento della lingua e l'assistenza per l'integrazione.