Blitz antidroga a Marsala: 11 arresti, tre donne al vertice. Fatta luce su un omicidio

C'è anche l'omicidio di un pregiudicato, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre, nell'inchiesta relativa al blitz antidroga dei carabinieri con 11 arresti scattato oggi a Marsala

Maxi operazione antidroga oggi a Marsala, in Sicilia. L’operazione, che ha portato a 11 arresti da parte dei carabinieri, è stata resa possibile grazie anche alla collaborazione dei cittadini. Lo sottolineano gli stessi investigatori spiegando che la presenza degli spacciatori era stata segnalata su alcuni social network. Le denunce avrebbero confermato e integrato quanto già i Carabinieri stavano documentando con le loro attività di indagine.

Blitz antidroga a Marsala: 11 arresti, tre donne al vertice. Fatta luce su un omicidio

Una vasta operazione antidroga è stata condotta dai carabinieri a Marsala contro tre gruppi di spacciatori, in concorrenza tra loro, ciascuno guidato da una donna. Nel blitz sono stati impiegati carabinieri della locale compagnia, dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, del nucleo cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ reggimento carabinieri Sicilia.

L’ordinanza cautelare, emessa dal gip di Marsala su richiesta della procura, riguarda complessivamente 14 indagati (11 in carcere, 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora), accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali. Le indagini si sono concentrate nella piazza di spaccio nel quartiere popolare di “Sappusi”, alla via Virgilio. Secondo gli inquirenti, anche una giovane morta per overdose ad ottobre 2021 (cui è seguito il suicidio del compagno), si sarebbe rifornita in passato in quella “piazza di spaccio”.

Alcuni degli indagati sarebbero responsabili anche di estorsioni, lesioni personali e finanche di un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da acquirenti che non pagavano le dosi acquistate. Lo stupefacente, che arrivava da Palermo attraverso corrieri che effettuavano viaggi su bus di linea, veniva tagliato (spesso grossolanamente) e ceduto all’interno delle abitazioni degli indagati, protette da sistemi di videosorveglianza per controllare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Alcuni tossicodipendenti, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, sarebbero stati costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi Pin) in cambio di crack, eroina o cocaina.

C’è anche l’omicidio di un pregiudicato, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre, nell’inchiesta relativa al blitz antidroga dei carabinieri con 11 arresti scattato oggi a Marsala. L’omicidio, maturato nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti, sarebbe stato commesso da uno dei principali indagati dell’odierna operazione, già arrestato per quel delitto. Lo stesso indagato avrebbe anche tentato di introdurre droga (nascosta in confezioni di cioccolatini) nel carcere di Rossano Calabro dove, tra il 2019 e il 2020, era recluso per altri reati.

Dall’inchiesta è emersa anche la figura di un giovane di famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di crack per oltre 70mila euro. Il giovane, non riuscendo tuttavia a pagare l’ultima tranche di stupefacente, cedutagli a credito, sarebbe stato costretto a cedere l’autovettura e la moto di proprietà. La necessità di denaro lo avrebbe poi spinto a minacciare la madre e una zia per ottenere il denaro necessario a pagare gli spacciatori. Nei suoi confronti il gip ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere per estorsione e maltrattamenti.