Conferenza sul clima: fumata bianca a Lima.Trovato l’accordo in vista di Parigi 2015

Alla fine è stata fumata bianca a Lima dove i rappresentanti di 195 Paesi hanno raggiunto l’accordo nel vertice sul clima promosso dall’Onu. Per andare a dama ci sono volute 24 ore in più rispetto alla deadline, inizialmente fissata per la mezzanotte (ora italiana) di sabato. Si è andati avanti a oltranza, nonostante la prima proroga fosse stata stabilita per le 16. Ma l’approvazione di un testo condiviso era fondamentale in vista della conferenza di Parigi del 2015. I nodi da sciogliere erano diversi, il più importante era quello legato al finanziamento del Green Climate Fund. Ma ci sono state anche le proteste dei Paesi in via di sviluppo che accusavano quelli ricchi di sottrarsi alle proprie responsabilità nella lotta contro il riscaldamento globale e nel pagamento dei suoi impatti. Il ministro dell’Ambiente peruviano Manuel Pulgar-Vidal ha presentato una nuova, quarta bozza poco prima di mezzanotte, aggiungendo che sperava che potesse soddisfare tutte le parti. “Come testo non è perfetto ma include le posizioni delle parti”, ha spiegato Pulgar-Vidal, presidente della conferenza, che aveva trascorso tutto il pomeriggio e la sera incontrando separatamente le delegazioni.

Il fine primario delle due settimane di meeting era relativamente modesto: raggiungere un accordo su quali informazioni dovessero essere contenute negli impegni presentati dai Paesi per il patto sul clima globale che dovrebbe essere adottato a Parigi. Ma anche questo obbiettivo è diventato complicato, perché diversi Paesi in via di sviluppo si sono ribellati contro una bozza che secondo loro diminuiva la distinzione tra quello che si può aspettare da Paesi ricchi e poveri. Il testo finale ha alleviato queste preoccupazioni affermando che gli Stati hanno “responsabilità comuni ma differenziate” per affrontare il riscaldamento globale.