IL PONTEFICE ALL’ANGELUS: “IL POPOLO DI DIO CAMMINA AL PASSO DEGLI ULTIMI”

Il popolo di Dio “non esclude i poveri e gli svantaggiati, anzi, li include”. Sono le parole di Papa Francesco nell’Angelus che ha preso spunto dalle letture odierne per parlare dei “profughi in marcia sulle strade dell’Europa, una realtà drammatica dei nostri giorni”. “Anche queste famiglie più sofferenti, sradicate dalle loro terre – ha detto – sono state presenti con noi nel Sinodo, nella nostra preghiera e nei nostri lavori”.

Queste persone, ha continuato, “rimangono ancora con noi, la Chiesa non le abbandona, perché fanno parte del popolo che Dio vuole liberare dalla schiavitù e guidare alla libertà”. Riguardo al Sinodo appena concluso ha sottolineato che “è stato faticoso, ma è stato un vero dono di Dio, che porterà sicuramente molto frutto”. Il successore di Pietro ha soggiunto che la parola “sinodo” significa “camminare insieme” e “quella che abbiamo vissuto è stata l’esperienza della Chiesa in cammino, in cammino specialmente con le famiglie del Popolo santo di Dio sparso in tutto il mondo”.

Secondo il Pontefice “il primo a voler camminare insieme con noi, a voler fare ‘sinodo’ con noi, è proprio Lui, il nostro Padre. Il suo ‘sogno’, da sempre e per sempre, è quello di formare un popolo, di radunarlo, di guidarlo verso la terra della libertà e della pace'”. Un popolo, come scrive il profeta Geremia, che sta al passo del cieco, dello zoppo, della donna incinta, della partoriente.