Israele-Hamas, Netanyahu: “La posizione degli Usa è giusta”

Combattimenti a Khan Yunis, nel sud della Striscia, e Jabalya, nel nord. La stima complessiva dei soldati israeliani caduti, secondo i media, è di 97

Israele tregua ostaggi
Foto di neufal54 da Pixabay

Nel Vicino Oriente la guerra continua. Combattimenti tra le forze israeliane e i miliziani di Hamas a sia nel nord che nel sud della Striscia di Gaza, prosegue anche lo scambio di colpi di artiglieria con il Libano. Sale il bilancio delle vittime da entrambe le parti. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha espresso apprezzamento per il veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite di ieri.

Gli scontri

L’esercito israeliano sta continuando a combattere le forze di Hamas sia nella roccaforte di Khan Yunis, nel sud della Striscia sia a Jabalya nel nord. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui a Khan Yunis truppe della Brigata Golani hanno fatto una irruzione in una moschea della città dove “c’erano operativi di Hamas”. I combattimenti – ha aggiunto – sono avvenuti con questi e con altri “usciti da un tunnel“. Sia la moschea sia il tunnel – ha spiegato – “sono stati distrutti da un elicottero”. Unità della forza di elite Duvdevan hanno poi “individuato un punto di comando di Hamas usato dagli operativi per imboscate ai soldati”. A Jabalya la Brigata Nahal ha individuato la presenza “di terroristi di Hamas e di armi in alcune strutture” che sono state colpite da “attacchi mirati”.

Netanyahu

“La posizione degli Usa è “giusta”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu sul veto espresso dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Gli altri Paesi devono comprendere – ha aggiunto – che è impossibile sostenere l’eliminazione di Hamas da una parte, e dall’altra fare appello per lo stop della guerra che impedirebbe quella eliminazione”. Israele – ha concluso – “proseguirà la sua giustificata guerra volta all’eliminazione di Hamas e per raggiungere il resto degli obiettivi che sono stati stabiliti”.

Soldati caduti

L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 5 soldati: 4 uccisi in combattimento a Gaza e uno deceduto per le ferite riportate il 7 ottobre scorso. Uno dei militari uccisi a Gaza – secondo Haaretz – è Maor Cohen Eisenkot (19 anni) nipote del ministro del governo di emergenza nazionale ed ex capo di stato maggiore Gadi Eisenkot che ha perso il figlio Gal Meir (25 anni) l’altroieri. Il totale dei soldati caduti dall’inizio delle operazioni terra nella Striscia – secondo stime dei media – è ora di 97.

Miliziani uccisi

Oltre 7.000 miliziani di Hamas sono stati uccisi finora nelle operazioni dell’esercito israeliano a Gaza. Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi citato da Haaretz in un’intervista a Channel 12 precisando che si tratta di stime prudenti. L’Idf, secondo Hanegbi, “stiamo portando avanti un’azione vigorosa. Sono sicuro che Sinwar (il capo di Hamas a Gaza, ndr) non pensava a uno scenario del genere”.

Lato nord

Dopo vari tiri dal Libano nella zona del kibbutz Misgav Am nel nord di Israele, l’esercito ha risposto con l’artiglieria verso l’origine dei lanci oltre confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.  L’esercito israeliano ha dichiarato che l’aviazione ha attaccato postazioni di lancio di Hezbollah in Libano, comprese quelle militari da dove sono stati effettuati lanci in territorio israeliano.

Gli aiuti Usa

Il governo americano ha approvato “con urgenza”, senza passare dal Congresso, la vendita a Israele di quasi 14.000 munizioni da 120 mm per carri armati Merkava utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza, per un valore di 106,5 milioni di dollari. Lo hanno reso noto il Dipartimento di Stato e il Pentagono, confermando cosi’ le anticipazioni di stampa.

Fonte Ansa