GIRO DI ESCORT, BERLUSCONI SI AVVALE DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE

Silvio Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere nel processo sul giro di Escort in corso a Bari. L’ex Cavaliere era stato convocato come testimone ma, essendo coimputato in un procedimento connesso, quello per induzione a mentire, ha potuto esercitare un diritto normalmente non riconosciuto a un teste. E pensare che per farlo arrivare in Puglia era stato addirittura disposto l’accompagnamento coatto.

Il presidente di Forza Italia compare nella lista testi presentata dalle difese di Massimiliano Verdoscia e Letizia Filippi, due dei sette imputati finiti alla sbarra con l’accusa di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto sostiene la Procura barese, Gianpaolo Tarantini per compiacere l’ex Cavaliere e ottenere favori e agevolazioni, avrebbe organizzato – tra il 2008 e il 2009- cene e feste nelle residenze private di Berlusconi a cui avrebbero preso parte circa 26 avvenenti donne alcune delle quali disposte a concedersi al padrone di casa.

Gli imputati sono, oltre a Gianpaolo Tarantini, suo fratello Claudio, Sabina Beganovic, Letizia Filippi, Francesca Lana e gli amici nonché soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia.
Vietato in aula l’uso di videocamere, macchine fotografiche e telefonini: lo ha disposto prima che iniziasse l’udienza il presidente della seconda sezione penale del tribunale di Bari, Luigi Forleo. “Il teste non vuole essere ripreso quindi è necessario spegnere telecamere e dispositivi atti a fotografare e registrare in aula. Chiunque violi questa disposizione commetterà un reato”, ha detto il presidente del collegio giudicante.