COSTRINGONO IL FIGLIO A BERE WHISKY, MUORE A 16 ANNI

Voleva essere un monito sugli effetti dell’alcool, un insegnamento all’antica, una lezione che doveva servire a dissuadere il ragazzo dal bere ma che invece lo ha portato alla morte. È la storia del sedicenne Kendal Ball di Urie, Wyoming. La madre Paulette e il Patrigno Joseph hanno sottoposto l’adolescente a una maratona di bevute con l’intento specifico di farlo stare talmente male che avrebbe poi pensato due volte prima di bere di nuovo. La pratica educativa insensata ha però portato il giovane al coma etilico e poi al decesso.

Secondo il racconto dei genitori, Kendal avrebbe recentemente mostrato un forte interesse nel bere e, per paura che diventasse alcolizzato come il padre biologico, i due hanno deciso di dargli “una lezione” attraverso una bottiglia di whisky, forzandolo a bere per ore fino a farlo svenire. “Quando sono andata a controllarlo stava bene – ha dichiarato la madre tra le lacrime – mi ha guardato e ha alzato il pollice facendo il segno dell’ok”.Quando però il patrigno, quattro ore più tardi, è passato ad accertarsi delle sue condizioni, lo ha trovato freddo e con la pelle bluastra.

L’autopsia ha rilevato un livello di alcool nel sangue di 0.587%, più di sette volte oltre il limite concesso agli automobilisti. Ora la coppia, detenuta momentaneamente nella prigione della contea, è accusata di omicidio colposo e rischia fino a 20 anni di carcere. “Volevamo fargli provare quanto si sta male con una bella sbronza – si sono giustificati agli inquirenti – non pensavamo di poterlo uccidere”.