NUOVI SCONTRI A GERUSALEMME, L’ONU: “MEDIO ORIENTE A RISCHIO”

Terzo giorno di violenze alla Spianata delle moschee a Gerusalemme. Il bilancio degli scontri, nella giornata odierna, parla di 5 poliziotti lievemente feriti e di due attivisti palestinesi arrestati. Secondo le autorità israeliane i manifestanti vogliono impedire la visite al sito e si sono barricati all’interno della moschea di Al Aqsa bloccandone le porte con barre di metallo e corde. Quando le forze dell’ordine hanno tentato di entrare sono scoppiati nuovi disordini. Dopo aver ristabilito la calma gli agenti hanno permesso l’accesso alla zona e incrementato la sicurezza. Gli scontri alla Spianata delle moschee sono iniziati domenica, in concomitanza con il Rosh Hashana, l’inizio del nuovo anno ebraico, che porta migliaia di fedeli a pregare al vicino Muro del pianto.

La situazione, in ogni caso, rischia di degenerare. L’Onu teme che le violenze possano estendersi in tutto il Medio Oriente.  L’allarme è stato lanciato da Nickolay Mladenov, inviato delle Nazioni unite per la regione, che ha parlato al Palazzo di Vetro. “Mentre il Medio Oriente deve affrontare una pericolosa marea di terrore ed estremismo, queste provocazioni così gravi contengono il potenziale per appiccare la violenza ben oltre le mura della Città vecchia di Gerusalemme” ha detto Mladenov.

Nel frattempo l’Iran ha chiesto che si svolga al più presto una riunione dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) per discutere degli scontri. Lo ha riferito l’agenzia d’informazione ufficiale Irna, citando la portavoce del ministero degli Esteri, Marzieh Afkham. I paesi islamici devono “condannare l’aggressione del regime sionista contro i luoghi santi dei musulmani”, ha dichiarato la portavoce, aggiungendo che l’Iran vuole “una riunione d’urgenza dei paesi membri dell’Oci per esaminare le azioni da intraprendere”.