VIA LIBERA DELL’UNIONE EUROPEA: “SPARATE AGLI SCAFISTI”

Molto probabilmente la foto del piccolo Aylan – morto sulle spiagge della Turchia mentre cercava con la sua famiglia di sfuggire alla guerra e alla fame che flagellano la sua terra d’origine – e l’ennesima strage di migranti che si è consumata nel mar Egeo, dove sono annegati anche 10 bambini, quattro dei quali neonati, hanno segnato un nodo fondamentale sulle recenti decisioni prese per contrastare e affrontare l’emergenza migranti.

Mentre Ungheria, Germania ed Austria, vedono quotidianamente migliaia di clandestini varcare le loro frontiere, i 28 hanno dato il via libera formale per l’avvio della “fase 2” della missione navale EuNavFor Med, che prevede il lancio di offensive militari contro gli scafisti nel Mediterraneo, per sequestrare e distruggere i barconi e smantellare così le organizzazioni di trafficanti di esseri umani. In realtà l’operazione non sarà subito operativa, ma entrerà in vigore soltanto a partire dai primi di ottobre.

Nel frattempo l’Europa fatica a trovare un accordo sulla redistribuzione di altri 120.000 richiedenti asilo da Italia, Grecia e Ungheria. La decisione infatti è stata nuovamente rinviata al Consiglio Ue Affari interni dell’8 e 9 ottobre, dove i ministri dovranno adottare una “certa flessibilità” nell’assegnazione delle quote. Ad essere contrari al sistema delle quote obbligatorie sono soprattutto i Paesi dell’Est che fanno parte del gruppo di Visegrad, ossia Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia.

Intanto, già dalla giornata di martedì 15 settembre, sia la Grecia che l’Italia dovranno presentare il programma per la redistribuzione di 40 mila profughi, 24 mila dall’Italia e 16 mila dalla Grecia, in due anni. La proposta era stata presentata dalla Commissione europea a maggio e approvata a luglio dal Consiglio Ue, che però si era fermato alla redistribuzione di 32 mila rifugiati.