RIFORMA DELLA COSTITUZIONE, SPERANZA: “DA RENZI NESSUNA APERTURA”

I toni sono cambiati ma una vera e propria apertura al dialogo da parte di Matteo Renzi ancora non c’è. “Tocca al premier farla” ha spiegato il capogruppo Pd Roberto Speranza, esponente della minoranza interna, il quale ha escluso che il governo possa ricorrere alla fiducia sulla riforma della Costituzione (“non esiste”) ha detto. Ma a due giorni dalla riapertura dei lavori parlamentari è ancora impasse sull’articolo 2 del ddl Boschi. Ieri pomeriggio alla Camera sono tornati a vedersi Pierluigi Bersani e Lorenzo Guerini. Una chiacchierata informale per cercare di sbloccare la partita, ma per ora non ci sarebbe stato alcun passo in avanti. Oggi è in programma a palazzo Madama una riunione, invocata da Matteo Renzi, alla quale saranno presenti i capigruppo (Rosato e Zanda) Anna Finocchiaro, Emanuele Fiano e Doris Lo Moro.”E’ un modo per concedere una ‘exit strategy’ ai bersaniani” ha sottolineato un pretoriano di Renzi.

La maggioranza ha preso tempo, il provvedimento dovrebbe andare in Aula attorno al 23 settembre e per ora prevale l’ipotesi dell’accantonamento del punto più controverso. I vertici del Pd attendono il pronunciamento da parte del presidente Grasso, prima di imbastire una vera e propria trattativa, ma non sul cuore della riforma. “Deve essere lui – sottolinea una fonte renziana – a trovare il modo per far ritornare i ribelli sui propri passi e deve farlo al piu’ presto”. Ma la seconda carica dello Stato ha ribadito più volte che si esprimerà solo alla fine e che occorre un accordo politico per evitare spiacevoli incidenti in Parlamento. Il rischio e’ che le prime avvisaglie della battaglia possano arrivare già sull’articolo 1 del testo oppure che le opposizioni facciano mancare il numero legale. Per questo motivo è ripartita l’offensiva della maggioranza sui numeri.