SENZA PELI SULLA LINGUA

donaldo“Le cose belle prima si fanno e poi si pensano”, così ripeteva spesso il fondatore della mia comunità di appartenenza, don Oreste Benzi; proprio ieri ha compiuto dal cielo i suoi 90 anni. Era questo un suo modo travolgente e apparentemente folle per indicare l’importanza di lasciarsi guidare dallo Spirito. E così nasce questa “follia comunicativa” sicuramente contaminata da quel profumo di santità che ho avuto la fortuna di sperimentare vivendogli accanto. Tra le “cose belle”, ormai già fatte, c’è quindi anche In Terris; un quotidiano internazionale nato per un sogno, attraverso il dialogo tra giornalisti, per la voglia di comunicare senza manipolatori alle spalle, nel desiderio di non essere i burattini di qualche lobby…

Magari con tanti difetti e limiti, e certamente senza quelle possibilità finanziarie dei potenti. Eppure la rete ha cambiato molte cose all’interno del vasto mondo del giornalismo offrendo la possibilità di esserci e di farsi valere qualora si promuova un qualcosa di unico, di qualità, di originale.

Modestamente non pensavamo in poco tempo di radunare circa 3 milioni di visualizzatori che attraverso il monitoraggio informatico sappiamo provenire molto dall’Italia ma con un crescente interesse un po’ da tutti i Paesi del mondo.

E neanche si immaginava che potesse piacere a categorie di persone così diverse tra loro. Mi ha colpito vedere lettori interessati più ai contenuti degli articoli che ai titoli, sentendoli realmente partecipi e spesso pronti a dibattere anche in modo critico ma comunque costruttivo.

In Terris si rivela, dopo soltanto un anno dalla sua nascita, un quotidiano in grande crescita riscuotendo interesse e apprezzamento. Abbiamo lettori esigenti che ci sollecitano a maturare e giornalisti esperti e in formazione, collaboratori di qualità che prestano il proprio talento per uno scopo che va oltre il semplice profitto.

In Terris di fatto svolge un’importante missione culturale tesa a diffondere valori antropologici, etico-sociali e anche religiosi, con uno sguardo del tutto particolare a quelle radici cristiane che l’Occidente ha dimenticato e rinnegato.

Abbiamo pubblicato molti racconti di vita, storie drammatiche, fatti anche diversificati scoprendo quanto il lettore sia proprio desideroso di incontrarsi con la realtà e la verità mentre sia stanco di leggere le solite sterili polemiche o volgarità, insulti e gossip. Oggi quel tipo di giornalismo inizia a non premiare più perché l’esagerazione, le bugie, il cosiddetto “troppo” che poi “stroppia” alla fine si auto annulla e decade.

A volte alcuni ci hanno chiesto di non far scrivere qualche personaggio ritenuto antipatico o addirittura indegno. Ebbene queste richieste non sono mai state assecondate a motivo di quella libertà, rispetto e dignità che il giornale deve mantenere. Noi vogliamo ospitare anche le opinioni tra di loro più contrastanti, dare voce a tutti affinché sia il lettore ad esprimere il proprio parere ma sempre a condizione che non si calunni né si generalizzi.

Il “no” detto ad alcuni lettori estremisti lo abbiamo rivolto anche a certi poteri forti, incapaci di comprendere come un quotidiano possa vivere senza strane alleanze né compromessi. In Terris ha un proprio carattere, riconoscibile anche dalle prese di posizione nette che ha assunto sempre in difesa della dignità umana.

Al prete dalla tonaca lisa, don Oreste Benzi e alla Madonna di cui oggi la Chiesa fa memoria della sua natività è dedicato e affidato questo umile strumento di informazione.

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