OK DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI AGLI ULTIMI DECRETI ATTUATIVI DEL JOBS ACT

Palazzo Chigi ha approvato gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act. L’annuncio è stato dato al termine del Cdm dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha espresso soddisfazione per la conclusione dell’iter. “Abbiamo rimesso al centro il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti – ha ricordato – e centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile”. Poletti ha spiegato anche che la cassa integrazione verrà estesa a 1,4 milioni di lavoratori delle aziende da 5 a 15 dipendenti. “L’ammortizzatore in costanza di rapporto di lavoro – ha affermato – durerà 24 mesi in un quinquennio mobile, periodo che sale fino a 36 se si usa la solidarietà. Sulle aliquote si applicherà il meccanismo bonus malus, paga di più chi più usa la cassa”. Il ministro ha chiarito che la Naspi, il nuovo assegno contro la disoccupazione involontaria, durerà 24 mesi.

Stop poi alle “dimissioni in bianco”. D’ora in poi le dimissioni saranno valide solo se stilate su un modulo datato, scaricabile dal sito del ministero del Lavoro. “Prima bastava una lettera firmata dall’interessato – ha osservato il ministro-. Ma come si fa a capire se la lettera è stata firmata il giorno dell’assunzione o al momento delle dimissioni? Per evitare che il lavoratore venga messo davanti al bivio, abbiamo previsto che le dimissioni debbano essere scritte su un modulo”, con un numero di serie, la data e scaricabile solo dal sito del ministero. Poletti si è poi soffermato sul decreto relativo alle attività ispettive. Questo, ha sottolineato, servirà a “far lavorare insieme gli ispettori del lavoro dell’Inps e dell’Inail, facendole coordinare con le Asl, con lo spirito di migliorare le performance delle ispezioni. Invece che avere 3 soggetti differenti che devono fare il lavoro di istruttoria, da ora lo farà solo uno”.

Per quanto riguarda invece i controlli a distanza da parte delle aziende sui dipendenti continuerà a servire un accordo sindacale per poter installare un impianto di sorveglianza fisso mentre nessuna autorizzazione sarà richiesta per tablet e cellulari. L’impresa dovrà solo “informare adeguatamente” il lavoratore sulle potenzialitàdi controllo sia degli impianti e rispettare le norme sulla privacy. “Siamo intervenuti sull’articolo 4, nel rispetto delle norme sulla privacy – ha precisato Poletti -. Avevamo una normativa che riguardava solo gli impianti fissi e oggi abbiamo una normativa complessiva. Da una parte abbiamo una norma chiara e definita e dall’altra garantiamo il rispetto della privacy”. Infine, per quanto riguarda le pensioni, ha concluso: “la discussione la faremo nella legge di Stabilità. Intanto per ora dobbiamo fare la revisione del Def. Questo tema è dunque sul tappeto ma per il momento non ci sono risposte”.