L’ALTRA FACCIA DI EXPO, DISCARICHE NELL’HINTERLAND MILANESE

Expo: nonostante la bontà dei cibi presentati è probabile che lascerà dell’amaro in bocca. Rifiuti edili, tossici, eternit, oli esausti e letti dei canali di irrigazione composti di spazzatura. Questa è la realtà del Parco Agricolo Sud, nell’hinterland milanese, 47.000 ettari di superficie. Fanpage.it ne ha analizzato una parte, ovvero il Parco delle Risaie, una zona compresa tra il quartiere Barona e Assago, finita al centro delle mozioni del consigliere di zona 5, Massimiliano Toscano.

La “strada del riso” rientra nei percorsi di Expo 2015, un luogo storico, ricco di antiche cascine e bellissime rogge, dove si coltiva da secoli il riso carnaroli. Eppure, basta percorrere le stradine che lo innervano, Via Valpolicella, Via Tre Castelli, per assistere ad uno scenario che tutto sembra esprimere tranne che l’idea di “nutrire il pianeta”. Decine di discariche sorgono ai lati della strada, a volte in prossimità dei campi coltivati, e l’acqua che serve per irrigarli si fa strada tra i rifiuti.

“Si tratta di piccole aziende edili che, probabilmente, per non pagare i costi di smaltimento vengono a smaltire su questi territori”. E lo fanno indisturbati: l’area è molto vasta, non illuminata, difficile da sorvegliare. Le raccolte dell’Asma non bastano per arginare gli sversamenti che sono sempre più numerosi. Così una delle zone più affascinanti di Milano viene lasciata al degrado e all’inquinamento.