44 MILIONI DI ABORTI, ECCO LA MAPPA

Centotremila bambini mai nati in un anno solo in Italia. Un problema, quello dell’aborto, che produce vittime inconsapevoli, sradicate dall’utero materno mentre si stanno formando. Le parole del Papa, che in vista del Giubileo ha concesso a tutti i preti la facoltà di assolvere, previo pentimento, chi ha chiesto e ottenuto l’interruzione volontaria di gravidanza hanno riportato in auge un tema delicatissimo per le sue implicazioni politiche e sociali. La decisione del Pontefice non va fraintesa, come qualcuno sta cercando di fare. Rendere più semplice, ancorché durante il solo Anno Santo, il sacramento della Riconciliazione per chi si è macchiato di questo peccato non significa affatto sminuirlo. Si tratta semmai di un invito alla riflessione e al riconoscimento dell’errore; elementi propedeutici all’ottenimento del perdono. In fondo è proprio la Misericordia il main theme dell’evento sacro in programma a partire dal prossimo 8 dicembre. Lo ha ricordato Padre Federico Lombardi dopo la pubblicazione della lettera che Bergoglio ha inviato a Mons. Rino Fisichella. Il gesto del Santo Padre, ha spiegato il portavoce Vaticano: “Vuole essere un segno di estensione della manifestazione di misericordia in termini più accessibili e disponibili da parte della Chiesa: non è un’attenuazione del senso di gravità” di un crimine contro la vita che continua a essere perpetrato.

I dati contenuti nell’ultima relazione del ministero della Salute sull’attuazione della legge 194 (relativa al 2013) non lasciano margine di dubbio: solo in Italia ogni anno almeno 103mila madri decidono di non proseguire la gravidanza. Numeri in lieve calo rispetto a quelli del 2012 (si è registrata una flessione del 4,2%) ma comunque allarmati. A ricorrervi sono soprattutto le straniere, a carico delle quali si registra il 34% di Ivg. Tra le minorenni, invece il tasso è del 4,4 per mille, in lieve calo. Complessivamente nel nostro Paese il fenomeno è meno diffuso che in altri dell’Europa occidentale, anche se già quest’area si registrano comunque tassi di abortività tra più bassi del Pianeta, stando a una ricerca dell’European Health for All Database (Hfa-Db), 12 per 1000 donne. Ad alzare la media sono i paesi dell’Est (Bielorussia, Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Polonia, Repubblica di Moldova, Romania, Federazione Russa, Slovacchia e Ucraina) che registrano i tassi più alti nel mondo.

Nel mondo invece ogni anno sono circa 43,8 milioni gli aborti, secondo uno studio condotto su dati del 2008 dal Guttmacher Institute, organizzazione no-profit che si occupa di salute sessuale e riproduttiva, e pubblicato sulla rivista “Lancet”. Oltre la metà, circa 27 milioni, sono praticati nella sola Asia, spesso in precarie condizioni di sicurezza o igienico sanitarie. Il Paese in cui la pratica è più diffusa risulta essere la Corea del Sud, dove, nel 2012 le Ivg sono state 340mila a fronte di 440mila nascite. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno 22 milioni di interventi abortivi mettono a rischio la salute delle donne, quasi tutti avvengono nei paesi a basso e medio reddito. Mentre a morirne ogni anno, secondo l’organizzazione non governativa International Planned Parenthood Federation (Ippf), sono 47.000 donne. In Italia cresce, invece, il numero di medici obiettori di coscienza che oggi sono 7 su 10 con picchi del 90% in Molise e Campania. Guardiani della vita spesso costretti a camminare su un terreno minato per le proprie convinzioni. In omaggio a una libertà di pensiero sempre a luci alterne.

Foto: 2mila feti derivanti da aborti illegali rinvenuti nel 2010 in un tempio buddista di Bangkok, in Thailandia