Neuroscienze: droga e cervello, ora sappiamo dove colpire

“Se nell’epoca di Lucrezia Borgia venivano usate sostanze sconosciute per uccidere le persone, oggi cambiano le modalità di preparazione e diffusione ma resta il concetto di fondo: avvelenare senza che la vittima se ne renda conto”. Si è aperto con un paragone ardito, ma drammaticamente attuale per quei giovani che oggi usano droghe, la prima giornata del 53° Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale dei Tossicologi Forensi (TIAFT), organizzato e presieduto dalla Professoressa Elisabetta Bertol, responsabile della Struttura Universitaria di Tossicologia Forense di Firenze. All’appuntamento partecipano scienziati di 64 nazioni, con una sezione dedicata alle giovani menti della ricerca (young scientists).

I temi di Tossicologia Forense che verranno trattati – ha sottolineato la prof.ssa Bertol – coinvolgono i danni derivanti da abuso di alcol e stupefacenti e i pericoli correlati alla guida e nei posti di lavoro. Si focalizzerà l’attenzione soprattutto sulle nuove e potenti sostanze psicoattive e la loro grande e preoccupante diffusione tra i giovani, ma anche su problematiche anti-doping.

Le ultime notizie di giovani stroncati da droghe sconosciute in discoteca e ai rave party ha riportato di attualità il tema dell’individuazione sempre più precoce e precisa delle sostanze stupefacenti. Il cocktail micidiale tra facilità di reperire sul web informazioni per alterare le sostanze e l’utilizzo dello stesso mezzo per veicolarle rapidamente nel mondo, porta nelle mani del consumatore finale, molto spesso adolescente, droghe di difficile identificazione e anche per questo di estrema pericolosità; ciò innesca un ulteriore problema che è quello dell’impossibilità per i medici di intervenire con immediatezza ed efficacia per contrastare l’intossicazione e salvare vite umane.

Siamo in un periodo storico in cui accanto alla criminalità organizzata si muove un sottobosco di pseudo-scienziati/chimici pronti a sperimentare sulla pelle dei giovani ogni tipo di teoria tossicologica. Diventa perciò urgente investire il prima possibile nella ricerca perché già siamo in ritardo rispetto alla criminalità organizzata.

Diventa quindi fondamentale questo incontro a Firenze che vede i ricercatori internazionali orientati a mappare urgentemente tramite le esperienze di ogni Paese i percorsi della droga.

Per questo motivo l’università di Firenze ha attivato, prima in Europa, una nuova unità di ricerca avanzata sulle “neuroscienze & neuroimaging delle dipendenze e la tossicologia forense” (URITRON) per capire sempre più nel dettaglio i danni delle nuove e vecchie droghe sul cervello. Tutto questo per poter individuare più avanzate soluzioni non solo nel campo della diagnosi precoce ma anche della prevenzione e della cura.

“Solo conoscendo i segreti del cervello e del suo funzionamento sotto l’effetto di droghe potremo prevenire e curare meglio queste patologie”, ha dichiarato il prof. Giovanni Serpelloni, referente scientifico senior della nuova unità di ricerca. “Le immagini ottenute con la risonanza magnetica funzionale ad alto campo ci mostrano le aree del desiderio della droga e quelle che possono controllare questi impulsi ad assumerla.

Per la prima volta sappiamo dove colpire esattamente. Anche gli studi genetici ed epigenetici ci fanno capire molto più precocemente l’esistenza di specifici fattori di rischio e di vulnerabilità all’addiction per poter intervenire fino in tenera età (anche 4-5-anni) con soli interventi educativi e di sopporto alla famiglia, che si sono dimostrati molto efficaci”.

“Sono convinta che questo congresso, cosi innovativo e di alto livello, onorerà la nostra città e tutti gli scienziati che vi parteciperanno” dichiara la prof.ssa Elisabetta Bertol, presidente del congresso; “fare il punto in questo momento su tutte le nuove sostanze tossiche e sulle ricerche più avanzate per scoprirle più precocemente ci permetterà di individuare soluzioni sempre più efficaci e rilevanti per la tutela della salute delle persone e della comunità nel suo complesso, dando impulso internazionale alla ricerca nella tossicologia anche a scopi legali” .