EGITTO, ESPLODONO TRE BOMBE VICINO AL CAIRO: I BLACK BLOC RIVENDICANO L’ATTENTATO

Nelle prime ore del mattino l’Egitto è stato sorpreso da un nuovo attentato. Ad essere colpita questa volta è la sede della Sicurezza nazionale a Shubdra El-Khema, nel governatorato di Qalyubiyya, a nord del Cairo. L’attacco è stato rivendicato su Facebook da un gruppo di black bloc egiziano: “In nome di Allah misericordioso, annunciamo la nostra piena e completa responsabilità per le esplosioni verificatesi poche ore fa”.

Secondo l’emittente Tahrir le esplosioni sarebbero state tre e le persone feriti almeno 27, tra cui 6 agenti. Il ministro dell’Interno ha aggiunto che l’assalitore, dopo aver fatto saltare in aria il veicolo carico di esplosivo con un telecomando a distanza, si è allontanato in moto. L’Huffington Post ha spiegato che gli attentatori farebbero parte di un gruppo di ultras che ha partecipato alle proteste di massa contro il governo che nel 2013 portarono alla destituzione di Mohammed Morsi, l’ex presidente islamico.

In un comunicato i black bloc spiegano che l’attentato è una risposta alla detenzione di diverse persone che si trovano in carcere per reati “non penali” e che, in attesa di un processo, si trovano da tempo in carcere. Se venisse confermata questa versione, si tratterebbe del primo caso di attentato da parte di un gruppo anti-islamista contro un istituto dello Stato egiziano.

Inoltre l’assalto di questa mattina arriva a distanza di pochi giorni dall’approvazione da parte del presidente Abdel Fattah al-Sisi di un nuovo provvedimento che prevede la pena capitale per reati legati al terrorismo ma anche importanti sanzioni verso chi si macchia di tale crimine ricorrendo al web. Multe salate (dalle 200mila alle 500mila sterline egiziane) a quei giornalisti che contraddiranno la versione ufficiale data dal governo su qualsiasi attacco terroristico o operazioni lanciate contro i miliziani.