La preghiera in famiglia

Fede

don benziI vostri figli non seguono ciò che voi dite, ma quello che voi siete. Un giorno portavo la comunione agli ammalati. Mentre davo Gesù a un ragazzo cerebroleso gravissimo, la mamma disse al fratellino di tre anni: “Dì le preghierine”. Lui obiettò: “Io non dico le preghierine”. Intervenni io dicendo: “Signora, Franchino non vuole dire le preghierine, vuole parlare con Gesù”, e mi raccolsi in preghiera in silenzio.

Franchino congiunse le mani e cominciò a parlare con Gesù, come poteva. Il bambino non “dice le preghierine” ma “prega”, e pregare è pensare a Dio volendogli bene, è lasciar venire in noi il buon Dio e dare spazio allo Spirito Santo che prega dentro di noi. Di tutto ciò, il bambino, il ragazzo, l’adolescente ha bisogno. Ma come un bambino impara a parlare vedendo e sentendo parlare, così impara a pregare vedendo e sentendo pregare.

A tanti bambini ed adolescenti uniti al Signore corrispondono genitori, fratelli e sorelle, vicini di casa uniti al Signore. Chi è muto con il Signore, comunica con difficoltà e viene deprivato di ricchezze umane incalcolabili, e bestemmia facilmente la vita senza senso.

La persona umana non può vivere né per idee né per regole, ma solo per l’incontro con altre persone con le quali tesse relazioni, rapporti che comportano regole di vita. L’uomo è un “essere per”: solo se trova la relazione con l’Assoluto che dà significato al contingente, a ciò che passa, instaura relazioni umane valide.

La soluzione dei problemi umani non è qualcosa, ma Qualcuno. Se entrando in caso il figlio chiede dov’è mamma, dov’è il papà, e si sentisse rispondere “mamma sta pregando” oppure “papà sta pregando”, quel figlio riceverebbe il nutrimento necessario al bisogno di Assoluto e al senso del mistero che è dentro di lui.

I giovani di oggi stanno male perché sono cresciuti denutriti e malnutriti fin da piccoli, nella loro fame di Dio. La riconversione a Colui che sta alla base dell’essere, risolve i problemi dell’uomo alla loro radice. Quando la vita di famiglia interpella la fede, riunisce i tuoi figli e rispondi con la fede alla vita. La maturità cristiana consiste nel cercare la volontà di Dio negli avvenimenti; fare coincidere la nostra volontà con quella di Dio è la forma più profonda di preghiera. È quella di Gesù nell’ultimo atto della sua vita: “Non come voglio io, ma come vuoi tu”.