CASO FIUMICINO, DELRIO: “NELLO SCALO ROMANO SI SONO PERSI 20 ANNI”

Debolezza strutturale e fragilità organizzativa sono state alla base del caso Fiumicino. E’ stato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, a dirlo riferendo al Senato proprio sui disagi registrati nello scalo romano nei giorni scorsi. Secondo l’esponente del Pd si è trattato di problematiche gravi, analizzate per rilevare “quali sono le possibilità di miglioramento e di lavoro. Sono state quindi individuate, insieme ad Enac e al gestore dell’attività aeroportuale, le seguenti aree: in primo luogo bisogna individuare miglioramenti nelle dotazioni dei vigili del fuoco e per le procedure atte a garantire la continuità del presidio antincendio aeroportuale”. In seguito il ministro è passato ad elencare i punti di criticità e le misure che si metteranno in atto: “Una parte dei vigili del fuoco è andata a spegnere l’incendio esterno e quindi non era possibile garantire sicurezza sui voli di arrivo e partenza. In secondo luogo, la gestione ordinata delle partenze in situazioni di congestione dello scalo; poi un miglior coordinamento di tutti i soggetti interessati in situazioni di criticità come quella emersa il 29 luglio scorso e nei giorni seguenti”. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, un complessivo miglioramento dei servizi di handling “è atteso a seguito della gara europea, in corso di svolgimento e che teoricamente finirà alla fine dell’anno, per limitare a tre gli operatori presenti sullo scalo. Da tale limitazione si ritiene possa derivare a breve sia un miglioramento della qualità del servizio reso sia un più efficace coordinamento dell’attività da parte del gestore aeroportuale”.

Gli eventi che hanno coinvolto l’aeroporto di Fiumicino, ha detto ancora Delrio “hanno comunque evidenziato una fragilità organizzativa, che coinvolge alcuni operatori attivi nell’aeroporto di Fiumicino, a cui va necessariamente aggiunta una debolezza strutturale che deriva da ritardi ventennali negli investimenti effettuati. Come sapete, infatti, il contratto di programma è stato sottoscritto solo nel dicembre 2012 e il quinquennio regolatorio 2012-2016 è quindi partito di fatto solo nel 2013 con un anno di ritardo”. Oggi, ha proseguito, “ovviamente paghiamo il tempo perduto, tempo di oltre venti anni di assenza nella pianificazione, programmazione e nell’esecuzione degli interventi, a fronte di un traffico aeroportuale aumentato e in previsione di aumento che hanno determinato una paralisi dello sviluppo aeroportuale negli ultimi venti anni e che richiedono quindi una necessaria accelerazione per colmare il deficit strutturale di un aeroporto internazionale che oggi, tra partenze e arrivi, conta oltre 40 milioni di persone l’anno. Dobbiamo quindi coniugare vigilanza e sicurezza: questo e’ stato l’oggetto delle nostre discussioni in questi giorni”.

Ad oggi Adr, ha osservato Delrio “si è impegnata a recuperare il gap non solo per eliminare il ritardo nella realizzazione degli investimenti previsti nel contratto di programma, ma anche per eseguire contestualmente tutti gli investimenti che si riterranno necessari per garantire maggiore accoglienza e sicurezza all’interno dell’aeroporto di Fiumicino. Nel 2014 sono stati realizzati 353 milioni di euro di investimenti, più del doppio rispetto agli anni precedenti. Nel 2015 sono stati previsti investimenti per oltre 300 milioni di euro, a fronte degli originari 220. Nel 2016, invece, sono previsti 454 milioni a fronte dei 219 inizialmente previsti. Come potete notare vi è un incremento notevolissimo degli investimenti che sono stati programmati per far fronte al ritardo infrastrutturale. Con gli investimenti del 2016, quindi, avremo un incremento di oltre 135 milioni, cumulati nel primo quinquennio, che porteremo a un miliardo e 120 milioni di euro gli investimenti che originariamente erano previsti a 980″.

Quindi non solo rispetto al quinquennio precedente, sul fronte degli investimenti per Fiumicino “c’è un incremento deciso e importante, ma in questo contratto- ha detto Delrio- abbiamo addirittura aumentato la richiesta di investimenti da parte del gestore. Entro il 2016, con la sistemazione dell’area extra Schengen, si completeranno come opere importanti l’area di imbarco F, l’avancorpo T3 ed ex molo C con un aumento della superficie di 130mila metri quadrati e con una capacita’ addizionale sulle infrastrutture di imbarco pari a 5 milioni dei passeggeri annuo, compreso anche un nuovo sistema di gestione dei bagagli”. Si sta ragionando “fino alla pianificazione nel 2020, che porterà Fiumicino a raggiungere gli standard internazionali anche nell’area Schengen: l’obiettivo è quello di raggiungere una capacità di circa 100 milioni di passeggeri” ha detto ancora il ministro. A questo punto, ha concluso Delrio “ritengo necessario un impegno collettivo che coinvolga le compagnie aeree nel rispetto dei diritti dei passeggeri. Il governo si farà carico di un’efficace coordinamento di tutti i soggetti istituzional, a partire da Enac su cui vigiliamo, e che a sua volta ha responsabilità di vigilanza, per trovare tutte le soluzioni che possono consentire nel frattempo, in presenza di questo piano massiccio di investimenti, di fare fronte agli aumentati fabbisogni dell’aeroporto di Fiumicino”.