NOMINE RAI, RENZI: “SCEGLIEREMO PERSONE AUTOREVOLI E CAPACI”

Per il governo la prossima partita prima delle ferie estive è la nomina dei dirigenti Rai. Matteo Renzi, in viaggio da Tokyo a Kyoto, ultima tappa del suo tour in Giappone, ha assicurato che l’esecutivo domattina formalizzerà due nomi “come prescritto dalla legge Gasparri. Non c’erano alternative. Una proroga sarebbe stata difficile da spiegare”. Ma a guidare la scelta di palazzo Chigi saranno i criteri di “qualità, autorevolezza e capacità”. Anche per non rinfocolare le polemiche che in questi giorni scuotono la maggioranza. Il premier ha sottolineato che attorno a lui ci sono i “migliori sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei”.

Renzi ha dunque difeso la qualità dei manager scelti da lui e la loro indipendenza: “Gente che non ha da dividere con me l’appartenenza politica e partitica, una grande novità per la politica italiana. Io non so come vota De Scalzi o Starace”. Il presidente del Consiglio ha dunque elencato il team che collabora con lui: l’ad di Eni De Scalzi “un professionista straordinario, che ha raggiunto risultati molto positivi e con lui la Marcegaglia, non una stretta appartenente al club dei renziani”. All’Enel ci sono “Grieco e Starace che hanno avuto buoni risultati, alle Poste Todini e Caio, a Finmeccanica abbiamo confermato De Gennaro che è un servitore dello Stato di lungo corso e Moretti che veniva da Trenitalia e da ultimi Costamagna e Gallia… Certo sono nomine che ho fatto io ma sono persone di grandissimo valore con risultati sotto gli occhi di tutti”. Il premier ha anche fatto il punto sull’operato del suo governo dopo un anno e mezzo durissimo. “La riforma dl mercato del lavoro ci è costata scioperi, una polemica costante – ha ricordato – i dati del consenso non sono più alti come quelli dell’anno scorso, ma e’ un mio dovere, un mio imperativo morale fare quello che abbiamo promesso”. Quello che conta, ha aggiunto, “sono i risultati. E i risultati il Parlamento li sta portando a casa. Il Pd è una forza tranquilla, come avrebbe detto Mitterand”.

Il premier ha invitato tutti a guardare “dove eravamo un anno fa e dove siamo adesso. E se vi mettete gli occhiali giusti vedrete anche dove saremo tra un anno: con una crescita molto più significativa, le riforme completate e un’immagine più forte del Paese”. In un anno il governo e il Parlamento hanno approvato “legge elettorale, Jobs act, la P.a., il divorzio breve, la responsabilità civile dei magistrati, la riforma della scuola, le leggi anticorruzione, i reati ambientali, la riforma costituzionale in due letture: mi guardo intorno e vedo dove eravamo un anno fa sia in termini di risultati economici sia in termini, sia in termini di risultati politici. Questo Parlamento sta lavorando con una intensità mai vista nella storia della Repubblica”.