CHIUSA PER 4 MESI LA DISCOTECA COCORICÒ: IL TITOLARE ANNUNCIA IL RICORSO AL TAR

Sul provvedimento che interromperà le attività del Cocoricò per 120 giorni dopo la morte del 16enne che aveva assunto ecstasy, si esprimono i soci dell’azienda: “E’ di fatto una chiusura a tempo indeterminato del locale – afferma in una conferenza stampa Fabrizio De Meis, uno dei proprietari – Noi la posizione sulla decisione del questore l’abbiamo presa, ma non abbiamo più altro da fare, se non il ricorso al Tar”.

Ciò su cui punta insiste particolarmente De Meis è il fatto che “a regole invariate, in Italia continueranno a succedere, come sono già successe, tragedie come quelle del giovane morto nei giorni scorsi”. Dopo aver espresso il cordoglio alla famiglia, ricorda che non sarà la chiusura del locale a risolvere il problema. Secondo De Meis la questione è ben altra e riguarda la prevenzione di episodi simili: “Occorre ciò che da tempo chiediamo alla politica e alle forze dell’ordine, ovvero il Daspo nelle discoteche a carico di chi commette reati, e il tampone obbligatorio per rilevare l’assunzione di droga all’ingresso dei locali”.

Secondo quanto riferito dal socio dell’azienda, la chiusura di quattro mesi del locale porterà alla perdita fra 1,5 e 2 milioni di euro. Di parere ben diverso il sindaco di Riccione, Renata Tosi: “Un provvedimento esemplare e importante così come avevamo auspicato. Da oggi deve partire una riflessione adeguata con le forze politiche e con i gestori”.