ALLARME LAVORO NEL MEZZOGIORNO: SVANITI 45 MILA POSTI IN UN ANNO

Emergenza lavoro al Sud, dove l’occupazione è scesa del 9% bruciando, nel solo 2014, 45 mila posti di lavoro. E’ quanto emerge dal rapporto Svimez, secondo cui delle 811mila persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro nel periodo in questione, ben 576mila sono residenti nel Mezzogiorno. Nel Meridione, dunque, pur essendo presente appena il 26% degli occupati italiani si concentra il 70% delle perdite determinate dalla crisi. Nel 2014 i posti di lavoro in Italia sono cresciuti di 88.400 unità, tutti concentrati nel Centro-Nord (133mila). Il Sud, invece, ne ha persi 45mila. Il numero degli occupati nel Mezzogiorno torna così a 5,8 milioni, sotto la soglia psicologica dei 6 milioni; il livello più basso almeno dal 1977, anno da cui sono disponibili le serie storiche dell’Istat. Tornare indietro ai livelli di quasi quarant’anni fa testimonia, da un lato, il processo di crescita mai decollato, e, dall’altro, il livello di smottamento del mercato del lavoro meridionale e la modifica della geografia del lavoro. Segnali di un debole miglioramento nell’ultimo periodo: tra il primo trimestre del 2014 e quello del 2015 gli occupati sono saliti in Italia di 133mila unità, di cui 47mila al Sud e 86mila al Centro-Nord. In calo le persone in cerca di occupazione, scese in Italia nel primo trimestre 2015 a 3 milioni 302mila unità, 145mila in meno rispetto all’anno precedente.

Le donne continuano a essere poco presenti nel mercato del lavoro: nel 2014 a fronte di un tasso di occupazione femminile medio del 51% nell’Ue a 28 in età 35-64 anni, il Mezzogiorno è fermo al 20,8%. Ancora peggio se si osserva l’occupazione delle giovani donne under 34: a fronte di una media italiana del 34% (in cui il Centro-Nord arriva al 42,3%) e di una europea a 28 del 51%, il Sud si ferma al 20,8%. Tra i 15 e i 34 anni è quindi occupata al Sud solo una donna su 5. Dal 2008 al 2014, inoltre, i posti di lavoro per le donne sono cresciute di 135mila unità al Centro-Nord, mentre sono scesi di 71mila al Sud. Quanto ai tipi di lavoro, crescono nel periodo in questione del 14% le professioni non qualificate, mentre diminuiscono del 10% le qualificate. Continua poi l’andamento contrapposto dell’occupazione tra i giovani e i meno giovani. Se gli occupati under 34 in Italia dal 2008 al 2014 sono scesi di oltre 1 milione e 900mila unità (- 27,7%) al Sud il calo sfiora il -32%. Insomma se negli anni 2008-2014 il Sud perde 622 mila posti tra gli under 34, ne guadagna 239 mila negli over 55, a conferma dell’invecchiamento e dello scarso ricambio della forza lavoro.