GRECIA, OK DEL PARLAMENTO ALLA SECONDA TRANCHE DI RIFORME

Malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras, il Parlamento greco nella notte ha approvato – con 230 voti favorevoli su 300 deputati –  il secondo pacchetto di riforme concordate con l’Eurozona che permetterà di riaprire il negoziato con la Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando la Grecia dovrà restituire altri 3,2 miliardi di euro all’Eurotower.

Il disegno di legge approvato nella notte riguarda la seconda serie di “azioni prioritarie” richieste dai creditori, tra cui le modifiche al codice di procedura civile per rendere più rapidi i processi, l’adozione della direttiva Ue sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli enti creditizi, un sistema di garanzia che nel caso di fallimento di una banca scarichi gli oneri su azioni e creditori e non sulla collettività.

Durante il suo intervento al Parlamento, Tsipras ha dichiarato che il compromesso accettato a Bruxelles è stato difficile, ma le altre opzioni disponibili erano o la Grexit o il default. Ed ha aggiunto che il piano garantirà aiuti che copriranno le esigenze elleniche per i prossimi tre anni.

Nella giornata di ieri la Banca centrale europea ha aumentato la liquidità d’emergenza (Ela) concessa alle banche greche di altri 900 milioni di euro che si aggiungono a quelli sbloccati la scorsa settimana. Cos’, il tetto dell’Ela ha raggiunto 90,8 miliardi di euro.