GRECIA, I FUNERALI DIVENTANO LOW COST

Non c’è pace per i greci: anche da morti stanno facendo i conti con la mancanza di liquidità che sta soffocando l’economia del Paese. Vincolati dalle nuove restrizioni bancarie a poter prelevare al bancomat solo 60 euro al giorno, i greci non possono permettersi un servizio funebre di tutto rispetto per i cari estinti dal momento che il costo medio per una cerimonia costa almeno 15 volte di più. E, per di più, la tradizione ellenica vuole che i funerali si tengano il prima possibile dal decesso e, soprattutto, che si paghino in contanti. Per le agenzie di pompe funebre si tratta di un colpo letteralmente ‘mortale’.

Si mette le mani nei capelli Eustratios Voulamandis, gestore di un’impresa funebre in un quartiere operaio di Atene. “Soprattutto questa settimana, con i controlli sui capitali nelle banche, non conta per che cosa chiediamo di prelevare denaro, non riusciamo neanche a coprire i costi”, si lamenta l’impresario. Nella stanza sul retro della sua agenzia, dove c’è la camera ardente, il lavoro cerca di andare avanti lo stesso pur in assenza di clienti. I dipendenti si danno da fare per rimuovere le imbottiture dalle bare e con le graffette fissano gli ornamenti in tessuto intorno alle casse da morto. Voulamandis sa bene di essere in un vicolo cieco e non riesce a vedere una scappatoia per poter far ripartire i suoi affari al momento congelati.

Per mettere in piedi un servizio funebre – spiega – abbiamo bisogno di 800-1000 euro di anticipo e cash, ma al momento le persone ci offrono 50, 70 addirittura 20 euro dicendoci che è tutto quello che hanno a disposizione”. Le conseguenze di questa situazione stanno avendo delle conseguenze anche macabre: diversi cadaveri hanno dovuto stazionare più del dovuto negli obitori e già diverse persone sono dovute ricorrere al fallimento legale per poter beneficiare dei funerali finanziati dallo Stato per i loro parenti.