SUONA LA CAMPANELLA, BUONA SCUOLA SOTTO ESAME

Vacanze finite per quasi 9 milioni di studenti, alle prese con il primo giorno di scuola. Quest’anno sono infatti 7.861.925 i ragazzi iscritti nella scuola statale (di cui più di 1 milione a quella dell’infanzia, 2,5 milioni alla primaria, 1,6 milioni alla secondaria di primo grado e 2,6 milioni a quella di secondo) e oltre 960.000 nelle paritarie. Complessivamente, le classi saranno 369.902 distribuite in 8.384 istituzioni scolastiche. Fra le regioni con più alunni, la Lombardia (1 milione 185.662), seguita da Campania (920.964), Sicilia (763.529), Lazio (741.633).

“Oggi si riparte e vorrei fare un augurio a tutto il mondo della scuola, cioè a 9 milioni di studenti e 1 milione tra insegnanti e personale che serve per far funzionare al meglio i nostri istituti. Questo è un anno speciale con tante novità sui banchi e, lo dico ai ragazzi, abbiamo fatto un enorme sforzo affinché siate protagonisti” ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ospite di Uno Mattina. “Ci sarà il potenziamento di materie importanti, di quelle che a volte piacciono o che bisogna cominciare a far diventare affascinanti perché lo sono, come la matematica, le competenze linguistiche, la lingua straniera, l’arte, la musica”, ha aggiunto. “Insomma, è un anno che può diventare quello che noi vorremmo: la scuola che rende protagonisti, studenti e insegnanti”.

L’anno scolastico appena iniziato costituirà il primo banco di esame per la riforma della Buona Scuola, approvata lo scorso luglio. Nel 2015 sono stati assunti in tutto 38 mila nuovi insegnanti: 29 mila ad agosto – entrati di ruolo secondo il precedente metodo dello scorrimento delle graduatorie, e che hanno quindi preso il posto di 29 mila docenti andati in pensione – e poco più di ottomila nell’ambito del piano straordinario di assunzioni (quello che gli insegnanti hanno comunicato di aver accettato o meno questa settimana). A settembre verranno assunti altri 55 mila insegnanti, che faranno parte del cosiddetto “organico potenziato”: un gruppo di professori che migliorerà la didattica, terrà corsi di recupero e coprirà supplenze per brevi periodi. I nuovi insegnanti assunti quest’anno saranno 93 mila; entro il settembre 2016 saranno in tutto 160 mila.

Ma ci sono anche altre novità introdotte dalla legge Renzi-Giannini. Vediamo le principali.

AUTONOMIA SCOLASTICA – Il ddl consente di realizzare l’autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai dirigenti delle scuole per chiedere e gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le istituzioni scolastiche avranno un organico potenziato, l’organico dell’autonomia, garantito, a partire dal prossimo anno scolastico, attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire le cattedre vacanti. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i loro Piani dell’offerta formativa. I Piani diventano triennali e vengono elaborati con la partecipazione di tutte le componenti della scuola: vengono elaborati dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, ed è poi approvato dal Consiglio di circolo o d’Istituto dove sono presenti anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti. –

DA DIRIGENTE SCOLASTICO A ‘LEADER EDUCATIVO’ – I presidi diventano leader educativi: meno burocrazia e più attenzione all’organizzazione della vita scolastica. Dovranno essere i promotori del Piano dell’offerta formativa della propria scuola che viene poi elaborato dagli organi collegiali. I dirigenti avranno la possibilità di mettere in campo la loro squadra individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti più adatti, per curriculum ed esperienza fatta, per realizzare il progetto formativo della loro scuola. La chiamata diretta slitta però al 2016 (le assunzioni per l’avvio dell’anno scolastico a settembre 2015 si faranno quindi con le vecchie regole). La scelta dei docenti da parte dei presidi avviene all’interno di ambiti territoriali (a regime di dimensione inferiore al territorio della Provincia) predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli ambiti territoriali confluiscono i nuovi assunti: quest’anno i docenti del Piano straordinario, dal prossimo i vincitori di concorso. Solo dopo l’assunzione i docenti vengono individuati dalle scuole sulla base dell’offerta che vogliono garantire agli studenti. Le operazioni avverranno in modo trasparente: i presidi renderanno pubbliche, attraverso il sito della loro scuola, tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. Il loro operato sarà sottoposto a valutazione triennale. Una valutazione che influirà anche sulla loro retribuzione aggiuntiva. Per il triennio 2016-2018, potranno essere affidati incarichi ispettivi a tecnici del ministero dell’Istruzione.

VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI – Il Comitato di valutazione per gli insegnanti ha durata di tre anni e sarà presieduto dal dirigente scolastico. Faranno parte del Comitato: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

OFFERTA FORMATIVA – Il disegno di legge prevede il miglioramento dell’offerta formativa sempre più declinata in base alle esigenze degli studenti e coerente con la necessità di orientarli al futuro. Con la Buona scuola ci sarà il potenziamento delle competenze linguistiche: l’Italiano per gli studenti stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Viene dato più spazio all’educazione ai corretti stili di vita e si guarda al domani attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze dei loro ragazzi. Le competenze maturate dagli studenti, anche in ambito extra scolastico (volontariato, attivita’ sportive, culturali, musicali), saranno inserite in un apposito curriculum digitale che conterra’ informazioni utili per l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro.

CV DELLO STUDENTE – Gli istituti superiori, al fine di personalizzare i curricula degli studenti in vista dell’orientamento universitario e dell’accesso al mondo del lavoro, negli ultimi tre anni possono introdurre materie opzionali oltre quelle ordinamentali. Il curriculum dello studente conterrà i dati relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico.

SCUOLA LAVORO – Almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L’alternanza scuola lavoro esce dall’occasionalità e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all’anno. Si farà in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, si potrà fare anche d’estate e all’estero. Sarà predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. È previsto che i ragazzi partecipanti possano esprimere una valutazione sull’efficacia dei percorsi effettuati. Sarà istituito un Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi. Sempre per rendere coerente la formazione con l’orientamento al futuro una parte dei fondi che lo Stato stanzia per gli Istituti tecnici superiori sarà legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro.

SCUOLE SEMPRE APERTE, LABORATORI E DIGITALE – Nei periodi si sospensione della attività scolastiche istituti scolastici rimarranno aperti, anche di pomeriggio, per dare vita a laboratori territoriali per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione. Sul digitale e l’innovazione l’investimento diventa permanente: dopo i primi 90 milioni ce ne saranno altri 30 all’anno a partire dal 2016.

UNA CARD PER L’AGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI Arriva la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro all’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. Per la formazione in servizio viene previsto per la prima volta uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all’anno.

UN FONDO AD HOC PER VALORIZZARE I DOCENTI – Viene istituito un fondo da 200 milioni all’anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione interno alla scuola di cui fanno parte anche genitori e studenti.

EDILIZIA SCOLASTICA – La legge prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. Scuole “green” e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’Osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Ministero dell’Istruzione, coordinerà strategie e risorse per gli interventi e promuoverà la cultura della sicurezza. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti delle scuole. Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.

LA SCUOLA TRASPARENTE – Il ddl prevede la creazione di un Portale unico dei dati della SCUOLA con la pubblicazione di tutte le informazioni relative al sistema di istruzione: bilanci delle scuole, Anagrafe dell’edilizia, Piani dell’offerta formativa, dati dell’Osservatorio tecnologico, Cv degli insegnanti, incarichi di docenza. Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini e di responsabilizzazione degli istituti.

SCHOOL BONUS E DETRAZIONE RETTE PARITARIE – Con lo school bonus, chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà, in sede di dichiarazione dei redditi, un beneficio fiscale: credito d’imposta al 65 per cento delle erogazioni effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014 e pari al 50 per cento di quelle effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016. Nel passaggio al Senato è stato però inserito un tetto di 100 mila euro alle erogazioni liberali che potranno essere detratte a fini fiscali. Introdotto anche un fondo perequativo per le scuola svantaggiate: il credito d’imposta sarà riconosciuto alle persone fisiche, alle associazioni e alle imprese, a condizione che il 10 per cento delle relative erogazioni liberali in denaro vada alle istituzioni scolastiche che risultano destinatarie di erogazioni liberali inferiori alla media nazionale. Scatta poi la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie (fino 400 euro l’anno) quando i figli frequentano una scuola paritaria.

DELEGHE – Il disegno di legge assegna la delega al governo a legiferare in diversi ambiti fra cui il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell’inclusione scolastica, le modalità di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni.