DISASTRO AMBIENTALE, L’ILVA CHIEDE IL PATTEGGIAMENTO. LA PROCURA DICE NO

La Procura di Taranto si è dichiarata contraria all’istanza di patteggiamento presentata oggi dall’Ilva, nell’ambito del processo per disastro ambientale su cui ora dovrà pronunciarsi il gup Vilma Gilli. Le tre società facenti capo all’Ilva – Riva fire, Riva Forni Elettrici e Ilva Spa – avevano proposto una multa da 3 milioni e 900 mila euro, ma la procura ha ritenuto incongrua la loro valutazione.

L’istanza è stata presentata questa mattina dall’azienda, tramite l’avvocato Angelo Loreto, ai sensi della legge 231 in merito alla responsabilità giuridica delle imprese, durante l’udienza preliminare del procedimento per disastro ambientale. Inoltre dall’Ilva avevano chiesto anche la non applicazione dell’interdizione dell’attività e la confisca della somma di quasi 10 milioni di euro. Sono 52 – 49 persone e 3 società – gli imputati per cui la procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio e nello stesso procedimento è indagato per concussione l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola.

Inoltre, il gup dfel tribunale di Taranto, Vilma Gilli, ha fissato per il 20 luglio l’udienza in cui si esprimerà sulle richieste di rinvio a giudizio ed emettere le sentenze per gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato nell’ambito del processo per il disastro ambientale provocato dall’Ilva.