CRISI ATENE, RENZI: “UN ALIBI DARE COLPE ALLA GERMANIA”

Dare la colpa alla Germania per quanto sta avvenendo il Grecia è “un comodo alibi che non corrisponde alla realtà”. Ne è convinto Matteo Renzi che ha parlato al Sole 24 ore del possibile default di Atene. Il premier dice di avere “una visione diversa” rispetto ad Angela Merkel “sugli ultimi 10 anni di storia europea” ma questo non significa che le responsabilità siano solo tedesche. Questo, sottolinea, “può tirare su il morale ma non l’economia”. “La Merkel – ha aggiunto – ha provato davvero a trovare una soluzione. Credo che la mossa del referendum l’abbia spiazzata. Lei era in prima fila in Germania per fare un accordo anche contro la sua opinione pubblica. Ma adesso il rischio è che il referendum si trasformi in Merkel contro Tsipras. Sarebbe un errore ed è quello che vuole Alexis.”

Ecco perché, per il presidente del Consiglio, male ha fatto Juncker a “lanciare la campagna elettorale del ‘sì’. Questo non è un referendum tra leader europei. Questo è un ballottaggio: euro o dracma. I greci non devono dire se amano più il loro premier o il presidente della commissione europea. Ma se vogliono restare nella moneta unica o no”. Con una vittoria del “‘no’ a mio giudizio la Grecia va verso l’abbandono dell’euro. E sarebbe un dramma innanzitutto per i greci. Ma a questo punto devono decidere loro. Democrazia è una parola inventata ad Atene: Bruxelles la deve rispettare. Dal canto loro i greci devono avere chiare le conseguenze della loro scelta”.

Sul fronte della politica italiana tiene banco un possibile ritocco dell’Italicum, ipotesi che Renzi esclude. “Non esiste – ha affermato -. Abbiamo impiegato anni per avere una legge elettorale che garantisca governabilità e adesso che ce l’abbiamo rimettiamo tutto in discussione? L’Italicum funziona bene perché permetterà a chi vincerà di governare cinque anni. Questo è ciò che serve all’Italia”.