GIOCO D’AZZARDO, OGGI IL CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII

La ludopatia è una piaga sociale che bisogna fermare. Gli ultimi dati del Ministero della Salute parlano di un 54% della popolazione italiana che gioca. Le statistiche indicano percentuali comprese fra l’1,3 e il 3,8 della popolazione generale come giocatori “problematici”, mentre di un totale di giocatori “patologici” che varia fra lo 0,5 ed 2,2 %. Si stima che in Italia sono 900mila le persone che gravitano nell’universo sofferente del gioco d’azzardo, dove chi scommette in modo compulsivo finisce spesso per rovinare se stesso e il proprio nucleo familiare, sfaldando il tessuto sociale circostante.

Nel nostro Paese il volume d’affari è di 84,4 miliardi di euro all’anno (400 miliardi nel mondo) – il 22% per cento della spesa globale – gran parte dei quali provenienti da un esercito di circa 400mila slot machine, una ogni 150 abitanti. Dinanzi a un tale preoccupante scenario oggi si svolge un convegno, intitolato “Smetto quando voglio, percorsi di prevenzione e recupero dal gioco d’azzardo compulsivo”. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, inizia alle 9.45 a Bologna presso il teatro dell’Antoniano. “Quali strumenti per aiutare queste persone, le loro famiglie? Quali percorsi terapeutici, quali leggi invocare, che competenze devono avere gli enti locali? Quanto costa alla collettività questa piaga irrisolta? Come regolamentare la pubblicità?”.

Secondo gli organizzatori sono questi alcuni degli interrogativi ai quali si cercherà di rispondere con l’ausilio di Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato dell’Economia e delle Finanze, Lorenzo Basso, deputato, promotore dell’intergruppo parlamentare sul gioco d’azzardo, Matteo Iori, presidente Conagga (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo), Maria Grazia Masci, Psicologa Sert Bologna Ovest e Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale Comunità Papa Giovanni XXIII. A moderare l’incontro la giornalista di “Avvenire” Lucia Bellaspiga, mentre Andrea Costantino, ex giocatore d’azzardo e autore del libro “Ludopatia, la debolezza della volontà”, porta la sua testimonianza

“Alla vigilia dell’entrata in vigore di una legge nazionale sul gioco d’azzardo – dichiara Matteo Iori – auspichiamo che il Governo decida con chiarezza da che parte stare e che scelga di tutelare le persone più fragili, senza concentrarsi solo sul garantirsi entrate economiche dall’azzardo”. “E’ una partita aperta – gli fa eco Giovanni Ramonda, forte dell’esperienza ultratrentennale della Comunità Papa Giovanni XXIII con le sue 20 comunità terapeutiche in Italia e 10 nel mondo”.  “Proprio in questi giorni – continua – si sta discutendo nel governo lo ‘schema di decreto legislativo di riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici’. Bisogna parlarne, dobbiamo dialogare con le istituzioni, fare pressione perché lo Stato porti avanti una lotta effettiva all’azzardo”.