SUDAFRICA, STRAGE ALLA MINIERA DI MARIKANA: POLIZIA SOTTO ACCUSA

“L’operazione di polizia non avrebbe dovuto essere lanciata perché mal preparata”. A parlare è il presidente sudafricano Zuma, rendendo noto un rapporto della commissione d’inchiesta sulla strage alla miniera di Marikana, episodio che scioccò il Paese. “L’incidente di Marikana è stata una tragedia orribile che non ha posto in una democrazia, tutti i cittadini hanno il diritto di protestare e scioperare”.

Era il 16 agosto del 2012 e nel corso di uno sciopero di minatori gli agenti aprirono il fuoco contro i lavoratori, che stavano avanzando con dei bastoni in mano.Furono 34 i morti e 78 i feriti. Protestavano per chiedere un aumento dei salari e delle condizioni lavorative più dignitose ma le forze dell’odine, con un gesto che non trova spiegazioni, iniziarono a sparare.

La commissione ha raccomandato all’esecutivo di ordinare l’apertura di un’inchiesta criminale contro la polizia. Secondo il riassunto del rapporto presentato dal presidente Jakob Zuma, le responsabilità andrebbero cercate soprattutto nella catena di comando sottolineando che quell’operazione non avrebbe dovuto aver luogo “per via dei difetti di pianificazione”. Nelle 600 pagine di documentazione, viene messa sotto accusa l’azienda inglese Lonmin, titolare dei diritti di sfruttamento della grande miniera di platino, per non aver saputo gestire il malcontento sociale e non aver richiamato all’ordine i dipendenti che quel giorno erano in sciopero nonostante gli evidenti rischi di sicurezza.