I CURDI AVANZANO CONTRO L’ISIS. ANKARA LI VEDE COME UN PERICOLO

I combattenti curdi la scorsa notte hanno strappato all’Isis un importante base militare nella provincia di Raqqa registrando così un ulteriore vittoria a nome dell’Unità della difesa del popolo (Ypg). Conquiste che portano l’attenzione sul popolo curdo i cui successi non sono ben visti dalla Turchia, in particolare dopo le ultime elezioni.
E’ a fronte di questi ultimi episodi che Ankara ha ammonito Stati Uniti e Occidente sottolineando che l’avanzata delle forze curde nel Nord della Siria non permetterà di ridisegnare i confini o gli assetti territoriali favorendo la creazione di uno Stato curdo indipendente.

Lo riferisce il quotidiano israeliano Hurriyet, che ha ottenuto alcuni stralci di un documento in cui è illustrata la politica della Turchia rispetto alla situazione che si è venuta a creare in seguito alle conquiste dei guerriglieri delle Unità di difesa del popolo (Ypg) contro le milizie jihadiste dello Stato islamico. Il documento sarebbe stato approvato dal presidente Recep Tayyip Erdogan e inviato ad autorità occidentali tra cui l’America in prima linea.

“Nessuno può agire perseguendo i propri specifici interessi solo perché combatte contro lo Stato islamico e la struttura demografica della regione non può venire modificata con un processo presentato come fatto compiuto”, questa, nero su bianco, la preoccupazione del leader di Ankara. Il testo – riferisce il giornale turco – è stato stilato durante due incontri ad alto livello tra organi di sicurezza e diplomatici turchi dopo la recente conquista da parte dei combattenti curdi della città di Tal Abyad, al confine tra Turchia e Siria.