STRAGE DI CHARLESTON, IL COINQUILINO DI DYLAN ROOF: “VOLEVA SCATENARE UNA GUERRA RAZZIALE”

Il 21enne Dylan Roof ha confessato di essere il responsabile della sparatoria avvenuta nella chiesa metodista afroamericana a Charleston, in South Carolina,in cui sono rimaste uccise nove persone. Lo ha riferito la Cnn, citando due fonti ufficiali anonime. Secondo una di loro il giovane avrebbe confessato agli investigatori di che voleva scatenare una guerra razziale. Parole che sembrerebbero trovare conferma in quanto ha dichiarato alle forze dell’ordine il coinquilino di Roof, Dalton Tyler.

Secondo quanto ha raccontato alle forze dell’ordine “pianificava qualcosa del genere da sei mesi” ed inoltre “era fissato con la segregazione ed altre cose del genere”. “Dylan diceva di voler scatenare una guerra civile – ha dichiarato Tyler – che avrebbe fatto qualcosa del genere e poi si sarebbe ucciso”.

Il responsabile della sparatoria è stato arrestato ieri in Carolina del Nord, dopo che una donna ha riconosciuto la sua auto, ma è stato anche incastrato dalla bandiera confederata impressa dalla sua auto. Il vessillo rosso e blu degli stati del sud da tempo è diventato una sorta di simbolo per gruppi razzisti e suprematisti bianchi.

Una bandiera che ha causato rabbia e proteste dopo la strage. Infatti nella capitale del South Carolina, Columbia, è rimasta nella consueta posizione sia sulla sede del parlamento sia nel palazzo del governo, invece di essere messa a mezz’asta come segno di lutto.