MAFIA CAPITALE, BUZZI CHIEDE DI PATTEGGIARE 3 ANNI E MEZZO

Salvatore Buzzi, considerato il ras delle coop romane e arrestato lo scorso dicembre nell’ambito dell’inchiesta su “Mafia Capitale” e poi raggiunto nei giorni scorsi da una nuova ordinanza cautelare legata a un altro filone d’indagine, ha chiesto di patteggiare 3 anni e mezzo di reclusione. L’ex presidente della “29 giugno”, secondo i pm romani, sarebbe il capo, assieme all’ex Nar e Banda della Magliana Massimo Carminati, di un’associazione di stampo mafioso, che gestiva il sistema dell’accoglienza nella Capitale grazie a una serie di allacci con la politica locale. Sull’applicazione della pena su richiesta dell’indagato deciderà il giudice ma la procura ha già dato parere negativo.

Ieri la guardia di finanza ha eseguito il sequestro di beni ritenuti a lui riconducibili per un valore di circa 16 milioni di euro. Il nuovo provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Roma riguardava le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale della Sarim Immobiliare Srl, una società che opera nella locazione immobiliare.

Dalle indagini è emerso che la società – il cui legale rappresentante è Emanuela Bugitti, anche lei coinvolta nella prima fase dell’inchiesta Mafia Capitale – sarebbe stata partecipata dalla stessa Bugitti (6%), da Buzzi (6%) e da Carlo Maria Guarany (1%). Inoltre, la Sarim Immobiliare risulterebbe controllata per il 48% dalla cooperativa ’29 giugno’ e per il 4% dalla cooperativa ‘Formula sociale’, entrambe poste sotto sequestro a dicembre scorso.