JEFF KOONS AL GUGGENHEIM DI BILBAO: IL GIOCO DELLA CONTRADDIZIONE

Gioco, provocazione, genio, qualsiasi cosa sia è indubbio che l’arte di Jeff Koons faccia sempre parlare di sé, tanto da renderlo uno degli artisti contemporanei più quotati. Ora, l’icona dello stile neo-pop, nonché ex marito di Llona Staller, approderà al Guggenheim di Bilbao, dove sarà protagonista di una grande retrospettiva che posta il suo nome, e che è già transitata dal Whitney Museum of American Art di New York e dal Centre Pompidou di Parigi.

L’appuntamento è per il 9 giugno, quando gli spazi del museo basco si apriranno per ospitare fino al 27 settembre i colori, le forme, il gusto kitsch e l’approccio ludico delle sue creazioni. Sono oltre 100 le opere che ripercorrono la carriera di Koons. Nella mostra, a cura di Scott Rothkopf, il pubblico potrà seguire le evoluzioni stilistiche dell’artista statunitense: dai lavori degli anni ’70 legati agli oggetti, come “Inflatable Flowers” (1979) o “Teapot” (1979), a quelli del decennio successivo, in cui figurano numerose serie, tra cui “Equilibrium”, sull’equilibrio personale e sociale, “Luxury and Degradation”, in cui affronta la pervasività dell’advertising, “Banality”, in cui ritrae i personaggi famosi emblemi del contemporaneo, “Kiepenkerl”, la prima installazione pensata per un luogo pubblico, “Made in heaven”, in cui l’artista appare con in coppia con la Staller, come due moderni Adamo ed Eva. Ad accogliere i visitatori del Guggenheim è invece “Puppy”, una delle opere più iconiche e maggiormente amate di Koons realizzata negli anni ’90.Fino ad arrivare ai lavori del nuovo millennio, tra cui figurano le serie dedicate a celebrità come Popeye e l’Incredibile Hulk e quella denominata “Gazing Ball”.

Se stupire per Koons è la parola d’ordine, tra vero e falso, lusso e oggetti d’uso quotidiano, altrettanto lo è l’anticonvenzionalità che lo ha sempre condotto a prendersi gioco dei tabù e dei limiti imposti all’individuo dalla società.