IN TURCHIA VINCE LA DEMOCRAZIA E ERDOGAN PERDE LA MAGGIORANZA

La Turchia è entrata ufficialmente in una nuova fase, dopo le elezioni del 7 giugno il partito dell’Akp di Tayyip Erdogan che ha dominato ininterrottamente per 13 anni si trova a fare i conti con una sconfitta. L’entrata dei curdi in Parlamento è stato percepito come un vero terremoto capace di scuotere l’assetto politico del Paese e facendo perdere al “sultano di Ankara” la maggioranza assoluta che aveva dal 2002. Il popolo si interroga quindi sui possibili scenari che le elezioni hanno aperto, e sul governo che potrà essere formato, in teoria entro e non oltre 45 giorni dalla proclamazione ufficiale dei risultati.

Dopo lo spoglio del 99,89% delle schede, con un panorama praticamente definitivo, il partito dell’Akp si ferma a 258 seggi su 550, con il 40,80% (contro il 50 alle politiche del 2011), perdendo così 3 milioni di voti e 71 seggi in 4 anni. Il primo partito dell’opposizione, il Chp del socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu ottiene il 25,05% e 132 seggi, i nazionalisti del Mhp di Devlet Bahceli il 16,36% e 81 deputati. L’Hdp di Demirtas, fondato nel 2014 ispirandosi alle idee della rivolta di Gezi Park, supera ampiamente la soglia di sbarramento del 10% con il 13% dei voti e conquista 79 seggi. L’esito delle elezioni non è stato ben accolto dai mercati che hanno segnato un tracollo del 5% della lira sul dollaro.

Dalle prime valutazioni il presidente Erdogan, che in una notte ha visto il suo potere ridimensionarsi fortemente, ha constatato che i risultati “non danno l’opportunità ad alcun partito di formare un governo da solo”, invitando così tutti i partiti a “valutare accuratamente e realisticamente” questa situazione.

Secondo gli analisti, nella delicata fase di formazione del nuovo governo, il presidente di Ankara dovrebbe incaricare un funzionario dell’Akp di fare il primo tentativo, ricercando una alleanza con i nazionalisti del Mhp. Intanto la stampa di opposizione saluta la vittoria della democrazia sull’autoritarismo: il Cumhuriyet, protagonista di un duro scontro con Erdogan nelle scorse settimane, ha titolato la prima pagina rivolgendosi proprio al leder dell’Akp “Eccoti la nuova Turchia” e il Taraf scrive invece che gli elettori hanno bloccato la formazione di una dittatura.