TAREQ AZIZ: LA SALMA E’ ATTESA IN GIORDANIA

Dovrebbe arrivare oggi in Giordania il corpo di Tareq Aziz che sarà sepolto in un cimitero di Fuheis, una località a maggioranza cristiana 15 km a Ovest della capitale. L’ex braccio destro di Saddam Hussein e volto “moderato” del regime per più di 20 anni, è morto il 5 giugno in un ospedale di Nassiriya all’età di 79 anni. Da anni soffriva di problemi al cuore e venerdì si è spento pochi minuti dopo aver raggiunto l’ospedale in seguito ad un arresto cardiaco.

Nel 2003, caduto Saddam, venne arrestato, e da questo momento ha inizio la sua odissea giudiziaria, vissuta a fasi alterne a partire dal 2 marzo 2009 quando viene assolto dalle accuse mosse nei suoi confronti e liberato, pochi giorni dopo viene condannato a 15 anni di carcere per crimini contro l’umanità. A cinque mesi di distanza, il 2 agosto dello stesso anno, il tribunale aggiunge una pena di 7 anni di reclusione per aver contribuito a pianificare la deportazione dei Curdi nel nord dell’Iraq.

Nel 2010 sottoposto a più capi d’imputazione in relazione con la repressione delle rivolte sciite del 1991, viene condannato a morte, mediante impiccagione, per il ruolo che egli ha avuto nelle persecuzioni alla comunità sciita;l’allora presidente Jalal Talabani però non aveva firmato l’ordine di esecuzione. Numerosi Paesi, oltre al Vaticano, si sono mobilitati più volte per chiedere a Bagdad di concedere la grazia all’anziano leader, che però non è più stato rilasciato. Nel 2013 si è rivolto direttamente al Pontefice perché potesse essere giustiziato presto e mettere così fine alle sue sofferenze.