L’ECONOMIA RIPARTE: CALA LA DISOCCUPAZIONE, CRESCE IL PIL

Da Istat e Ocse arrivano buone notizie per l’economia italiana. Numeri alla mano le riforme messa in atto dal governo vengono sostanzialmente promosse. Secondo l’istituto di statistica dopo l’incremento degli ultimi due mesi, ad aprile il tasso di disoccupazione cala di 0,2 punti percentuali, arrivando al 12,4%. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è diminuito dello 0,5% (-17 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,2 punti.

Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese mostra poi un calo dello 0,7% (-104 mila). Il tasso di inattività diminuisce di 0,3 punti percentuali, attestandosi al 35,8%, lo stesso valore di settembre 2014, il livello più basso dal 2004. Su base annua gli inattivi diminuiscono del 2,3% (-328 mila) e il tasso di inattività di 0,7 punti. La disoccupazione diminuisce nell’ultimo mese sia tra gli uomini (-1,0%) sia tra le donne (-1,6%). Lo stesso andamento si osserva per i tassi di disoccupazione: per quello maschile, pari all’11,9%, si registra un calo di 0,2 punti percentuali; per quello femminile, pari al 12,9%, il calo è pari a 0,3 punti.

La disoccupazione giovanile nel primo trimestre del 2015 si attesta invece al 44,9% (era il 46,2% nel primo trimestre 2014). Secondo l’Istat, nelle regioni del Mezzogiorno i giovani 15-24enni in cerca di lavoro rappresentano il 57,6% delle forze lavoro (somma di occupati e disoccupati) della stessa classe di età, con una riduzione di 4 punti percentuali. Nella classe di età tra 15 e 24 anni il numero di disoccupati è di 689 mila unità (-54 mila unità rispetto al primo trimestre 2014). Un giovane su dieci è in cerca di lavoro: l’incidenza dei disoccupati 15-24enni sulla popolazione in questa fascia di età (5 milioni 953 mila unità) scende all’11,6% (era il 12,4% un anno prima); nel Mezzogiorno i 15-24enni in cerca di impiego sono 316 mila, il 13,4% della rispettiva popolazione.
Nella classe di età 18-29 anni il numero dei disoccupati scende a 1 milione 193 mila (-7,1%, -91 mila unità), il 15,9% del totale dei giovani di questa fascia di età (7 milioni 499 mila unità).
Il tasso di disoccupazione dei 18-29enni scende al 32,0%, 1,6 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima.

Per quanto riguarda il Pil, invece, l’Ocse spiega che dopo “una lunga recessione”, crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,5% nel 2016. Una ripresa “graduale” e che è “ancora fragile”. Per rafforzare la crescita il governo deve “continuare a portare avanti il suo piano ambizioso e completo di riforme istituzionali e strutturali”.

Le esportazioni italiane, secondo il rapporto economico dell’istituto con sede a Parigi, continueranno a sostenere la crescita, ma la ripresa si estenderà anche ai consumi. La crescita dell’inflazione e dei salari rimarrà “moderata” e la disoccupazione dovrebbe rimanere stabile nel 2015, per poi iniziare a scendere il prossimo anni con il rafforzamento della ripresa e con gli effetti delle riforme del mercato del lavoro. Gli “stagnanti” investimenti privati saranno “bilanciati” dall’aumento della spesa pubblica in infrastrutture. Inoltre, indica l’organizzazione di Parigi, gli investimenti dovrebbero rimbalzare “più del previsto, specialmente se i prezzi degli immobili invertiranno il trend al ribasso e se il settore bancario si rafforzerà”. Anche il miglioramento del mercato del lavoro potrebbe far aumentare la fiducia dei risparmiatori più delle previsioni, facendo aumentare la crescita dei consumi. Ma per rafforzare le prospettive di crescita nel medio termine, il governo dovrebbe continuare a portare avanti la sua agenda di riforme, “ambiziosa e completa”.