LITE TRA JIHADISTI: “TROPPI FAVORITISMI NELLA LISTA DEI KAMIKAZE”

Dalla denuncia apparsa su un forum jihadista, la situazione è evidente: anche l’Isis è soggetto al fenomeno di “Parentopoli”. Sembra che nella lunga lista di aspiranti kamikaze ci siano dei veri e propri favoritismi. Lo fa presente il predicatore caucasico Kamil Abu Sultan ad-Daghestani, in uno spazio internet riservato al Califfato, in cui si accusa l’elite saudita che regge lo Stato Islamico, di manipolare sistematicamente le graduatorie per raggiungere il massimo livello della carriera jihadista diventando una bomba umana.

“I Sauditi controllano tutto ma non permettono a nessuno di andare in prima linea e favoriscono i propri parenti in battaglia”. Così i combattenti ceceni si sentono esclusi dalla possibilità del martirio e rivendicano la meritocrazia tra le fila jihadiste. In un manuale di battaglia dello Stato Islamico viene sottolineata la necessità di utilizzare kamikaze e allo stesso tempo vengono sollecitati ad essere pazienti proprio perché c’è una lista d’attesa da rispettare e che spesso può durare mesi. Questo a detta di Abu Sultan potrebbe portare alla morte in battagli dei combattenti islamici, prima di avere l’opportunità di uccidersi, così come è accaduto ad un giovane ragazzo, andato in Iraq per una missione suicida perché in Siria la coda era formata da diverse migliaia di persone. Evidentemente 72 vergini fanno gola a tutti.