CLEVELAND: TORNA LA CALMA DOPO LE PROTESTE, 71 GLI ARRESTI

Sembra essere tornata la calma nelle strade di Cleveland, in Ohio, il giorno dopo le proteste scoppiate in seguito al verdetto di assoluzione dell’agente di polizia Michael Brelo, accusato della morte di due afroamericani avvenuta durante una sparatoria nel 2012. Secondo quanto ha riferito la polizia locale, 71 persone sono state arrestate in seguito ad alcuni episodi di violenza.

Lo stesso capo della polizia Calvin Williams ha confermato gli arresti e ha sottolineato che si sono resi necessari “per garantire la sicurezza della città”. Le dimostrazioni sono state pacifiche nella prima parte della giornata, ma sono diventate più violente nel pomeriggio e la sera, quando è stata effettuata la maggior parte dei fermi. “Abbiamo permesso alle persone di esprimere i propri diritti in base al primo emendamento”, ha detto Williams, aggiungendo che i suoi ufficiali sono stati tolleranti nei confronti dei manifestanti, lasciando che esprimessero la loro rabbia in maniera costruttiva.

Tuttavia, alcuni contestatori hanno usato spray urticante contro i passanti e hanno scardinato l’insegna di un ristorante colpendo uno degli avventori del locale alla testa. Alcuni cantavano “no justice, no peace” e “black lives matter”, parole udite nel corso delle proteste, anche violente, scoppiate dopo l’uccidione di afroamericani per mano di poliziotti bianchi a Ferguson e New York. “Quando le proteste sono diventate violente e i manifestati si sono rifiutati di allontanarsi abbiamo eseguito gli arresti”, ha spiegato il capo della polizia di Cleveland, aggiungendo che tra le persone fermate ci sono 39 uomini e 16 donne. Le accuse comprendono aggressione e disordini aggravati.

Michael Brelo, 31 anni, rischiava fino a 22 anni di carcere per l’episodio in cui erano morti Tomothy Russel di 43 anni e Malissa Williams di 30. I due afroamericani, sospettati di essere armati, il 29 novembre del 2012 vennero inseguiti a bordo della loro auto da oltre cento poliziotti. Il mezzo fu crivellato da 137 colpi, di cui 15 furono esplosi dall’agente Brelo che, salito sul cofano della macchina, puntò dritto contro i due nel veicolo. Un comportamento ritenuto “giustificabile” dal giudice della contea di Cuyahoga “perchè non era ancora chiaro in quel momento che i due sospettati non costituissero più una minaccia”.