AFFONDO DI BAGNASCO SUL GOVERNO: “SULLE RIFORME NON C’E’ FRETTA”

In Italia “c’è un gran bisogno di un’etica istituzionale, oltre a quella privata: senza etica pubblica non si fanno buone leggi e se si fanno non le si osservano”. Il monito arriva dal card. Angelo Bagnasco a chiusura dell’assemblea generale Cei. Diversi sono stati i temi trattati nel discorso del porporato: famiglia, jobs act, corruzione e scuola. “Non ci si deve far prendere dalla fretta – ha avvertito – . Un tempo più disteso, senza acqua alla gola e dove c’è possibilità maggiore di riflettere e confrontarsi, è premessa per risultati migliori”. Se poi all’interno dei provvedimenti ci fossero urgenze particolari “nulla vieta che si possano scorporare”.

Per le riforme, dunque, è importante non avere fretta ma riflettere per evitare di fare scelte sbagliate. Sul jobs act, ad esempio, Bagnasco è stato prudente. “Sta producendo da una parte fiducia, perché il mercato si sta muovendo – ha spiegato – ma dall’altra si avverte preoccupazione perché il rischio è la precarietà. Il mondo del lavoro è cambiato, è vero ma bisogna bilanciare la flessibilità con un lavoro che non sia instabile e precario. Se la gente non ha sicurezza sul posto di lavoro, che comunque non vuol dire un posto fisso a vita, non può serenamente progettare la propria esistenza”.

Altro passaggio importante è stato quello sulla corruzione, su cui il Papa si era soffermato aprendo i lavori della Cei. “Come vescovi – ha evidenziato – abbiamo accolto il suo invito a denunciarla senza timidezze e siamo pronti a riprendere ed eventualmente aggiornare il nostro documento sull’educazione alla legalità”. Un ruolo centrale nella società italiana, poi, lo riveste la famiglia, tema su cui la Chiesa non ha mai avuto paura di risultare impopolare. L’Irlanda svolgerà un referendum sui matrimoni omosessuali. Ma secondo Bagnasco: “Qualunque assimiliazione di nuclei di rapporti umani alla famiglia, non fa bene alla società”.