Nel Golfo persico la possibilità di un’intesa entro il 30 giugno sul programma nucleare iraniano, ha dato il via ad una vera e propria corsa all’atomica. Lo confermano alcune fonti dell’intelligence Usa riportate sul quotidiano Sunday Times, secondo cui l’Arabia Saudita, culla del wahabismo, l’interpretazione più rigida dell’Islam sunnita, si appresterebbe ad acquistare dal Pakistan l’ordigno atomico per fronteggiare Teheran.
Secondo un ex funzionario americano della Difesa, parlando a condizione di anonimato, ha spiegato che “per i sauditi è giunto il momento. C’è stato un accordo di lunga data sul posto con i pakistani e la Casa di Saud ora ha preso la decisione strategica di andare avanti”. Il funzionario ha inoltre affermato che secondo l’amministrazione di Obama non esiste ancora un reale ordigno, ma ha sottolineato che il Paese arabo manterrà la sua scelta.
Questa decisione è la conferma di come la minaccia iraniana sia percepita da Riad e dalle petromonarchie sunnite del Golfo. L’Arabia come più volte preannunciato, riscuoterebbe così il credito che vanta con Islambad per gli ingenti investimenti che fece negli anni ’70 nel programma nucleare pakistano, nato per contrastate l’atomica indiana, Paese sunnita, legato così tanto all’Arabia Saudita, da essere uno dei 10 Paesi della coalizione contro i ribelli sciiti Houthi sostenuti da Teheran in Yemen, nonostante si trovi a miglia di km di distanza dall’area.
