A PALAZZO MARGUTTA LE ENERGIE CONVERGENTI DI ECHEONI E D’ARRIGO

“Colore – Forma – Materia. Energie convergenti” è la mostra che da sabato 9 maggio sarà ospitata nella Galleria “Il mondo dell’arte” con sede nello storico Palazzo Margutta. In programma fino al 19 maggio l’esposizione racconta, attraverso un’ampia raccolta dei lavori più recenti di Elvino Echeoni e Giusy D’Arrigo, due artisti perfettamente complementari tra di loro che, pur mantenendo un proprio linguaggio creativo, riescono a entrare in perfetta sintonia coinvolgere lo spettatore.

Echeoni è un artista completo e poliedrico. Conosciuto e amato dal grande pubblico per l’utilizzo di tonalità intense, è capace di spaziare dalla tavolozza agli spartiti musicali, passando per il restauro, la scenografia, l’incisione, la scultura, e ancora per la composizione di testi e canzoni. Impegnato da sempre nella costante ricerca di forme rappresentative nuove e diverse e nell’impiego di stili e tecniche differenti, ha sintetizzato negli anni scorsi il difficile rapporto tra l’astratto e il figurativo nei pezzi dedicati alla Realtà virtuale e ai Momenti musicali, che riescono a far sognare lo spettatore. Nelle sue opere la voce è affidata al colore, di cui ha approfondito le tinte cromatiche, tanto da prendere forma e diventare il soggetto principale delle tele.

Pittrice e scultrice di fama internazionale, Giusy D’Arrigo unisce la rigorosa tecnica di bottega rinascimentale all’abilità di attingere dalla realtà della natura simboli e ancestrali segni divini. Artista capace con lo scalpellino di realizzare lavori che, pur traendo spunto dalla sua storia personale, sono intrisi di influssi popolari e richiami a riferimenti colti come Chagall, Malevich, Matisse e ancora tanti altri: nelle sue opere è impossibile non ritrovare l’influenza delle creazioni artistiche dei primi due, la luce di uno dei più rivoluzionari pittori della storia del Novecento, la forza plastica di Picasso, l’universo variopinto di Klimt, il simbolismo di Van Gogh. Per D’Arrigo è la materia – che sia bronzo, rame, legno o altro – a sprigionare quella forza interiore che porta all’eternità.