NORMA FORNERO, PADOAN: “RISPETTEREMO LA SENTENZA E I PATTI CON L’UE”

Il governo è alla ricerca di una soluzione per risolvere il caso pensioni dopo la sentenza della Consulta che ha annullato la norma Fornero del Salva Italia. Questa mattina il ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, ha rassicurato i partner europei, preoccupati dal buco che la pronuncia del giudice delle leggi potrebbe portare nei conti pubblici italiani. “Ho accennato al presidente Dijsselbloem della sentenza della Corte Costituzionale – ha spiegato il numero uno di via XX Settembre – Gli ho confermato che le misure che prenderà il governo rispetteranno i vincoli europei”. Resta esclusa, Renzi non la vuole, l’ipotesi di una manovra correttiva. “Il governo – ha detto ancora Padoan – sta lavorando nel rispetto dei termini della sentenza della Corte per minimizzare l’impatto sui conti. Queste misure saranno prese anche nel rispetto degli obblighi europei”.

Sulla sentenza sono intervenuti anche due ex ministri, Corrado Passera e Tiziano Treu. L’ex ministro del governo Monti ha definito “gravemente sbagliata” la decisione della Corte Costituzionale che potrebbe creare “un pericoloso precedente”. “Con quella misura evitammo conseguenze ben peggiori – ha spiegato a Qn difendendo l’operato dell’esecutivo di cui faceva parte – Nell’autunno 2011 il Paese rischiò una crisi drammatica e l’arrivo dei commissari europei che, loro sì, avrebbero tagliato pensioni, stipendi e servizi pubblici”. Per il presidente di Italia Unica “si tratta di un precedente grave. Così come è stata scritta, la sentenza può dare spazio a qualunque rivendicazione. Mi chiedo: e’ incostituzionale chiedere un contributo, seppur contenuto, in un momento nel quale il Paese stava andando in default? Allora potrebbe essere incostituzionale anche il blocco degli stipendi pubblici”. Adesso, tuttavia, “la sentenza va applicata e i soldi vanno restituiti, tutti, a chi ne ha diritto. Ma in nome di questo il governo non può chiedere nuovi sacrifici agli italiani”.

Di diverso avviso Treu secondo cui la restituzione di tutto a tutti sarebbe sbagliata. “Non avrebbe senso – ha detto ad Avvenire l’ex ministro del Lavoro -. Ma non vorrei dover essere io a rinunciare agli adeguamenti, spero che sia il governo a stabilire che alle pensioni medio-alte non verrà applicata la sentenza della Consulta”. Anche per Treu la sentenza “è quantomeno discutibile” e “sarebbe sbagliato dal punto di vista economico e da quello sociale dare altri soldi a chi già comunque sta bene, mentre una fetta consistente di popolazione ha dovuto fare sacrifici sia sul piano economico sia su quello sociale con la riforma delle pensioni. E’ una questione di equità sulle pensioni, anche rispetto alle generazioni. Se pensiamo che oggi sono pochi i lavoratori metalmeccanici che arrivano a 1.500-1.600 euro al mese e che i giovani retribuzioni del genere se le sognano…”.