A SANTA MARTA L’AMORE VERO SECONDO FRANCESCO: “CONCRETO E CAPACE DI COMUNICARSI”

Nella quotidiana omelia a Santa Marta Papa Francesco, prendendo spunto dalla liturgia del giorno in cui il Vangelo invita a “rimanere” in Cristo, ha spiegato che esistono due caratteri distintivi del vero amore. Il primo è che si manifesta sempre in maniera concreta, non si tratta di un sentimento da “telenovela che fa battere il cuore”, ma di gesti quotidiani.

Gesù ammoniva i suoi: “Non quelli che dicono ‘Signore! Signore! entreranno nel Regno dei Cieli’, ma quelli che hanno fatto la volontà del mio Padre, che hanno osservato i miei comandamenti”. Tante volte capita sia doloroso, come quando Gesù porta la croce e le Beatitudini anche ci insegnano come l’amore sia molto concreto. Proprio su questo punto è nata la prima eresia, “quella del pensiero gnostico” che parlava di un “Dio lontano” e astratto.

Quanto alla seconda caratteristica, cioè la capacità di comunicarsi, Francesco spiega che non può esistere un amore isolato, neanche monaci e suore di clausura lo sono: “Loro comunicano e anche tanto: con il Signore, anche con quelli che vanno a trovare una parola di Dio”. Dunque rimanere nell’amore di Gesù spiega Bergoglio vuol dire “fare” e “capacità di dialogare con il Signore e con i fratelli”.

“E’ così semplice questo. Ma non è facile. Perché l’egoismo, il proprio interesse ci attira, e ci attira per non fare e ci attira per non comunicarci. Cosa dice il Signore di quelli che rimarranno nel suo amore? ‘Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena’”. Così a conclusione dell’omelia il Papa ha invitato a pregare i fedeli: “Che il Signore ci dia la grazia della gioia, quella gioia che il mondo non può dare”.